È stata pubblicata la Direttiva e l’Avviso pubblico finalizzato ai progetti di sperimentazione sociale. In effetti, in attuazione della Direttiva del 28 ottobre 2011, a firma del Sottogretario Nello Musumeci, è possibile ora procedere alla presentazione da parte dei Comuni, di progetti per la realizzazione di interventi di sperimentazione sociale, con il coinvolgimento del terzo settore, in una delle aree quali l’invecchiamento attivo, tutela dell’infanzia, inclusione sociale e contrasto alla povertà e, infine, tutela dell’infanzia.
Infatti, le azioni progettuali dovranno riferirsi alle realizzazione di interventi in diversi campi coinvolgendo anche il tema della tutela dei minori nelle famiglie in difficoltà con particolare riferimento al sostegno della genitorialità e alle azioni volte a prevenire l’allontanamento dei minori dalla famiglia di origine o a costruire percorsi alternativi al ricovero.
Il Ministero del lavoro ricorda che le domande di presentazione dei progetti dovranno pervenire entro le ore 12.00 del 30 novembre 2011.
Il Ministero ricorda che potranno partecipare al programma i comuni sia in forma associata che singola, ovvero consorzi o altri ambiti. In caso di partecipazione in forma associata è necessario indicare il soggetto capofila e i progetti dovranno prevedere il coinvolgimento di Enti appartanenti al terzo settore.
Gli obiettivi del programma sono davvero ambiziosi perché la sperimentazione si preoccupa di intervenire, tra l’altro, sulla qualità dei servizi all’infanzia al fine di, oltre a misurare il fenomeno e superare la disuguaglianza di genere, offrire un nuovo modello di garanzie sociali inteso a dare risposte efficace a famiglie senza lavoro. Non solo, un altro impegno importante del programma è sull’invecchiamento attivo con lo scopo di offrire nuove condizioni di lavoro e politiche urbane allo scopo di ridurre le spese per la protezione sociale.
Il budget complessivo destinato al finanziamento dei progetti è pari a euro 450.000,00, mentre il finanziamento massimo attribuibile è pari a 100.000,00 nel caso di comuni che al primo gennaio 2011 registrano, secondo i dati Istat, una popolazione residente non inferiore a 100,000 abitanti.