Presentati i dati della prima indagine Istat su redditi e condizioni di vita delle famiglie di immigrati. L’analisi dei redditi completa il quadro già delineato da una precedente nota “Le famiglie con stranieri: indicatori di disagio economico” (Statistica in breve 28/2/2011).
L’obiettivo dell’indagine nasce dalla comune volontà del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell’ISTAT di predisporre strumenti di rilevazione per la definizione di un quadro approfondito di conoscenze sulla condizione reddituale e di vita delle famiglie in cui siano presenti cittadini stranieri.
Secondo le valutazioni del Ministero il rischio di povertà per le famiglie in cui siano presenti stranieri è circa due volte e mezzo quello delle famiglie di soli italiani: il 43,9% delle persone che vivono in una famiglia con stranieri è a rischio di povertà e la quota sale al 49,1% se la famiglia è composta da soli stranieri, ma scende al 32,7% se mista.
La cifra si capovolge se ci riferiamo di famiglie di soli italiani con una percentuale che si attesta al 17,4%, mentre tra le famiglie con stranieri la quota delle persone che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa è inferiore a quella che si osserva tra le famiglie di soli italiani (7,5% contro 10,3%).
I dati presentati dal Ministero pongono in evidenza che per i cittadini stranieri sia molto rilevante il fenomeno dei working poor ovvero la diffusione di casi in cui lo svolgimento di attività lavorativa non sia sufficiente a condurre le famiglie dei lavoratori fuori dal rischio di povertà.
Altro dato interessante è il reddito: le famiglie con stranieri dispongono di un reddito netto annuo pari a 14.469 euro e ciò vuol dire che la metà delle famiglie dispone al massimo di 1.206 euro mensili che scendono a 1.033 quando sono composte da soli stranieri e salgono a 2.136 euro se si tratta di famiglie miste.
La ricerca pone anche in evidenza che le condizioni economiche migliorano con l’aumentare del tempo trascorso dall’arrivo in Italia. Infatti, se una famiglia di soli stranieri risiede in Italia da più di 12 anni il suo reddito è superiore del 40% a quello di una famiglia che vi risiede da meno di due anni.