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Mutui agevolati Inps: modalità accesso per dipendenti e pensionati

 La grave crisi economica che coinvolge ormai tutta la società ha prodotto la necessità di richiedere un prestito bancario o un mutuo per motivi vari: dal bisogno di liquidità all’acquisto della prima casa. Ma per lavoratori dipendenti, pensionati e imprese oggi è possibile accedere a mutui agevolati Inps con spread più bassi di quelli di mercato.

Vi spieghiamo come accedere ai mutui agevolati Inps sia a tasso fisso che a tasso variabile, precisando sempre che tale agevolazione è accessibile solo per i dipendenti pubblici ed i pensionati, mediante richiesta di un finanziamento all’Inps (Gestione ex INPDAP).

I mutui agevolati Inps finalizzati all’acquisto dell’immobile come prima casa, per dipendenti pubblici e pensionati, prevedono un tasso fisso del 3,75% e tassi variabili dell’1,23% (con spread al 0,9%). Il mutuo Inps può avere una durata variabile tra i 10 ed i 30 anni, per un importo massimo di 300mila euro, che può coprire fino al 100% del valore dell’immobile che viene stabilito da un perito di settore.

Per accedere ai mutui agevolati Inps i dipendenti devono un preciso requisito: un contratto a tempo indeterminato; i pensionati, invece, devono essere iscritti da almeno 3 anni alla Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali. In entrambi i casi l’«iscritto o i componenti il nucleo familiare non devono risultare proprietari di altra abitazione in tutto il territorio nazionale»: questa è una condizione indispensabile sine qua non.

Per accedere ai mutui agevolati Inps bisogna inviare le domande dal 1° al 10 di gennaio, maggio o settembre di ogni anno, all’Ufficio Provinciale o Territoriale INPS Gestione ex INPDAP competente.

Il mutuo agevolato Inps verrà concesso solo in presenza dei requisiti richiesti e fino ad esaurimento dei fondi assegnati ogni quadrimestre alla Direzione regionale: 800 milioni di euro per il 2013, suddivisi su base Regionale.

Parametri fra i mutui agevolati Inps e i mutui esistenti sul mercato
Nel 2013 gli spread sono in media al 3,5% per i mutui a tasso variabile e al 4% per i mutui a tasso fisso, con percentuali superiori a quelle registrate nel 2011: la difficoltà di accesso al credito interbancario da parte delle stesse banche si ripercuote ovviamente sull’utente finale.

APPROFONDIMENTI
*Chiarimenti su prestiti e mutui sulle gestioni ex Inpdap

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