L’Aspi, il nuovo ammortizzatore sociale che andrà a sostituire l’attuale apparato di sostegni e di sussidi, entrerà in vigore regolarmente il 1 gennaio 2013. Verrà tuttavia allungata di tre mesi l’indennità per quei lavoratori in mobilità che abbiano già compiuto 50 anni, oltre ad attribuire alle parti sociali la possibilità di accorciare i termini per la stipula di un nuovo contratto a tempo determinato, aggirando così il periodo di inibizione di 20 o 30 giorni, qualora lo riterranno opportuno.
Sono queste le ultime considerazioni frutto della mediazione last minute tra le due principali parti parlamentari, sulle modifiche alla riforma del lavoro. È pertanto caduta nel vuoto la richiesta del centrosinistra di far slittare l’avvio dell’Aspi al 2014, sebbene vengano comunque recepite altre indicazioni sulla maggior tutela relativa ai sostegni per gli over 50 collocati in mobilità dal 1 gennaio al 31 dicembre 2013.
A cambiare è inoltre uno dei parametri per la distinzione fra partite Iva genuine e “false”: la base di calcolo di otto mesi e della quota sul reddito complessivo del collaboratore del compenso ricevuto (l’80%) passa da 12 a 24 mesi. Si valuteranno, cioè, due anni solari e non più uno solo. La legge approvata a fine giugno stabiliva infatti che un contratto a tempo determinato potesse durare fino a un anno senza l’obbligo per il datore di lavoro di indicarne la causa: con la nuova revisione dell’articolo relativo, spetterà invece alle parti sociali la facoltà di determinare la riduzione dei termini per la riduzione della persona.
Ancora, tra le altre misure innovate, la possibilità di utilizzare personale in cassa integrazione per lo svolgimento di prestazioni occasionali o accessorie, da remunerare con i voucher.
La materia potrebbe subire nuove innovazioni nel corso dei prossimi mesi: continueremo a tenervi informati sul proposito. Intanto, se desiderate, questo è il nostro approfondimento sulla mini-aspi.