La spending review sembra produrre gli effetti più marcati sul fronte dei dipendenti statali. L’ampia platea di lavoratori alle dipendenze dello Stato, dei ministeri e degli enti della pubblica amministrazione sarà infatti colpita da un forzoso dimagrimento, finalizzato a ridurre il numero dei dipendenti di circa 24 mila unità, in gran parte concentrati negli enti territoriali e nei ministeri o enti pubblici economici.
Stando a quanto riportano le stime del governo, infatti, i 24 mila dipendenti pubblici in esubero sono ripartiti in quote non omogenee: 13 mila provengono dagli enti territoriali (ad esclusione delle regioni), 11 mila lavorano nei ministeri e negli enti pubblici economici (di cui 5.600 unità nei ministeri). In particolare, tra gli 11 mila ministeriali, sono solamente 6 mila quelli pensionabili al 31 dicembre 2012; entro la stessa data, saranno pensionabili 2 mila lavoratori. Pertanto, per i lavoratori che costituiscono la differenza di esuberi non pensionabili, potrebbe scattare il meccanismo della mobilità lunga, con il pagamento dell’80% dello stipendio per quattro anni (e andando così a modificare in maniera rilevante i dati, che abbiamo visto pochi giorni fa, sui licenziamenti e gli ammortizzatori sociali).
Ma non solo: la scure della spending review si abbatte infatti anche sui buoni pasto, ricondotti al limite omogeneo di 7 euro per i lavoratori ministeriali. In questo modo il governo ritiene di poter risparmiare circa 54 milioni di euro, grazie soprattutto alla riduzione dei buoni pasto dei dipendenti degli enti pubblici non economici, che hanno un valore medio di 11,60 euro. Stop anche ai cedolini mensili: d’ora in poi la busta paga verrà emessa in misura annuale (quella mensile sarà disponibile in via elettronica) con risparmi di 210 milioni di euro.
Infine, rendendo omogenee le assunzioni come previsto dalla spending review, a regime (cioè, dopo il 2015) si arriverà a un risparmio di 1,1 miliardi di euro. Nel triennio 2012 – 2014 Vigili del fuoco, Corpi di polizia, il sistema delle Università e degli Enti di ricerca, potranno procedere al ricambio del turn over nella misura del 20%; nell’anno 2015 la misura del turn over sarà pari al 50%, per poi passare al pieno reintegro del personale cessato, solo a partire dal 2016.