Il ministro della salute, Balduzzi, annuncia l’avvio di una rete nazionale finalizzata al contrasto dell’amianto. In effetti, per il ministro della salute ha comunicato lo studio di modelli di intervento per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi precoce e la presa in carico dei casi. Per l’Inail, nel dare la notizia, l’iniziativa nazionale questa iniziativa è un nuovo strumento inteso a contrastare il fenomeno e il pericolo dell’amianto.
Piemonte è il capofila dell’iniziativa come ribadito di recente dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, che ha confermato la necessità di mettere a punto dei modelli di intervento ispirati a un approccio integrato e, dunque, estensibile a tutta la realtà del Paese.
Ricordiamo che le “linee guida” sono state messe a punto nel corso di un vertice presso il dicastero di lungotevere Ripa al quale hanno partecipato anche Dino Amadori, dell’Irst di Meldola (Forlì-Cesena), Carlo La Vecchia, in rappresentanza dell’istituto Mario Negri di Milano, Benedetto Terracini, del Centro di prevenzione oncologica della Regione Piemonte, e l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Paolo Monferino.
La scelta della regione Piemonte non è stata causale; infatti, Casale Monferrato è una cittadina la cui popolazione continua a essere segnata da un alto numero di decessi e patologie asbesto correlate legate alla presenza di un ex stabilimento della Eternit.
Il ministero della Salute e la Regione Piemonte in via preliminare studieranno le linee di un progetto centrato sulle diverse aree tematiche: prevenzione, sorveglianza, diagnosi precoce e presa in carico dei casi”, afferma una nota ufficiale diffusa dal dicastero. Il progetto è decisamente interessante e propositivo perché vede così un nuovo approccio multidisciplinare estendibile in tutte le regioni.: pur assumendo come riferimento la realtà piemontese, dovrà essere in grado di realizzare fin dall’inizio una rete nazionale per rafforzare a tutti i livelli le necessarie politiche di prevenzione, cura e di potenziamento della ricerca.