Lo scorso 13 dicembre 2012 è stata presentata una proposta di legge che intende promuovere la responsabilità sociale delle imprese quale strumento per migliorare la qualità del lavoro e per rendere gli ambienti di lavoro più accoglienti e funzionali in particolare per le madri, attraverso incentivi per la realizzazione di un numero adeguato di asili nido.
Il nostro tessuto industriale è composto per la maggior parte di piccole e medie imprese che hanno la necessità di avere strumenti precisi per potenziare l’occupazione femminile. In questo caso, la proposta di legge “Disposizioni per l’agevolazione e la promozione dell’occupazione femminile”, suggerisce di a rafforzare l’istituto del congedo parentale, ossia l’astensione facoltativa dal lavoro che consiste in una licenza facoltativa fruibile da parte del lavoratore per ogni figlio nei primi dieci anni di vita del bambino e, in particolare, la madre ha diritto a lavorare part-time fino al compimento del terzo anno di età del bambino.
Non solo, allo scopo di offrire una risposta mirata alle piccole e medie aziende,nella proposta di legge si offrono sgravi fiscali alle aziende che assumono con contratto a tempo determinato lavoratrici per sostituire dipendenti in congedo parentale.
In particolare, all’articolo 4 della proposta, si prevede per
La madre lavoratrice dipendente che richiede, ai sensi del comma 3, di lavorare a tempo parziale, orizzontale, verticale o misto, ha diritto di percepire l’80 per cento della retribuzione media giornaliera percepita nell’anno immediatamente precedente l’inizio dell’astensione dal lavoro
Non solo,
la durata della prestazione deve essere concordata con il datore di lavoro e deve essere compresa tra il 50 per cento e l’80 per cento della prestazione a tempo pieno, tenuto conto delle esigenze organizzative dell’impresa e di quelle personali della madre e del figlio
L’articolo 5 prevede la creazione di asili nido aziendali, in particolare
Qualora il datore di lavoro provveda autonomamente alla realizzazione di un asilo nido aziendale, le relative spese di gestione o di partecipazione alla gestione sono deducibili fino a 3.000 euro annui per ciascun bambino ospitato nella struttura. Qualora il bambino sia ospitato nella struttura per una frazione d’anno, la quota deducibile è stabilita in misura proporzionale al periodo di permanenza effettiva