In arrivo per i mesi estivi nuove tasse a carico di imprese già gravemente colpite dalla crisi senza un piano industriale nazionale che definisca le priorità e le direttive di ordine generale per l’industria italiana.
Infatti, la CGIA di Mestre ha quantificato il nuovo carico fiscale estivo a carico di piccoli imprenditori e lavoratori autonomi di circa 25700 euro, una specie di stress test fiscale in grado di verificare la capacità delle nostre piccole imprese. La locale associazione di Mestre si riferisce ai futuri versamenti INPS, la tassa annuale di iscrizione alla Camera di Commercio, il pagamento della prima rata dell’Imu e della Tares, oltre all’autoliquidazione Irpef, con saldo saldo 2012 e acconto 2013.
L’ufficio studi della CGIA di Mestre ha svolto alcune simulazioni con quattro differenti tipologie aziendali, ovvero un commerciante pagherà tra i 4.452 e i 4.676 euro, un artigiano tra i 6.948 e i 7.206 euro, una società di persone con 2 soci e 4 dipendenti tra i 17.733 e i 18.409 euro e una società di capitali con 2 soci e 10 dipendenti tra i 25.401 e i 25.737 euro.
Non solo, la valutazione condotta dalla CGIA di Mestre si basano su due scenari.
Nel primo sono state utilizzate le aliquote medie dell’IMU e delle addizionali IRPEF, nonchè la maggiorazione della TARES pari a 0,3 euro al metro quadrato.
Nel secondo caso si è considerato un aumento delle imposizioni locali con un aumento fino ad un valore massimo consentito le aliquote dei tributi interessati da questa scadenza e che la maggiorazione della TARES si attesti a 0,4 euro al metro quadrato.
Per Giuseppe Bortolussi, il segretario della CGIA,
In una fase in cui le piccole e micro imprese sono sempre più stressate dal fisco e a corto di liquidità l’appuntamento fiscale di inizio estate rischia di spingerne moltissime fuori mercato. Per questo invitiamo i leader politici a trovare un accordo, affinchè si costituisca in tempi brevi un Governo che affronti le emergenze economiche che sono sul tappeto.
Mi riferisco alla necessità di alleggerire l’impatto economico che avrà la nuova tassa sull’asporto rifiuti (Tares) e di scongiurare l’aumento dell’Imu sui capannoni, altrimenti molti piccoli imprenditori saranno costretti, loro malgrado, a chiudere definitivamente i cancelli o le saracinesche delle proprie attività. Inoltre, bisogna assolutamente evitare che dal 1° luglio si verifichi l’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22%.
Se ciò non avverrà, i consumi subiranno un’ ulteriore contrazione, penalizzando proprio le piccolissime imprese che vivono quasi esclusivamente della domanda interna. Infine, bisogna immettere liquidità al sistema economico, agevolando l’accesso al credito e sbloccando da subito i 70 miliardi di pagamenti che la Pubblica amministrazione deve alle imprese