Alcuni emendamenti al decreto di riforma del lavoro Fornero stanno ritoccando la disciplina in merito ai ricorsi contro i licenziamenti. Si tratta – come ampiamente sottolineato – di ritocchi prevalentemente “tecnici”, come ad esempio avviene nell’ipotesi della considerazione dei tempi del giudizio.
Un primo emendamento al decreto chiarisce le modalità di fissazione dell’udienza di comparizione delle parti nel procedimento di tutela urgente contro i licenziamenti. La convocazione potrà avvenire ad esempio con posta elettronica certificata. Successivamente, saranno previsti due termini, di cui uno per la notifica del ricorso e del decreto di fissazione (non inferiore a 25 giorni prima dell’udienza), il secondo non inferiore a cinque giorni prima dell’udienza per la costituzione del resistente. Allungato il termine di fissazione delle udienze, a 40 giorni.
Ancora, alcuni emendamenti si occupano di scadenze per il compimento di adempimenti processuali specifici. In merito, il termine di 30 giorni previsto per la presentazione dell’opposizione con l’ordinanza di accoglimento o di rigetto della domanda di tutela urgente contro i licenziamenti deve essere fissato a pena di decadenza. Trascorso il termine sopra ricordato, non sarà più possibile proporre opposizione. Identica natura sembra avere la scadenza per impugnare in corte d’appello la sentenza del tribunale che si è pronunciato sul licenziamento. Il mezzo di impugnazione previsto con la sentenza che decide sul ricorso avrà natura di reclamo dinanzi alla Corte d’Appello, da proporsi con ricorso da depositarsi entro 30 giorni dalla comunicazione o dalla notificazione (se anteriore) a pena di decadenza. Il decorso dei termini, anche in questa fattispecie, non può che comportare l’inammissibilità dell’impugnazione.
► LE ULTIME NOVITA’ DELLA RIFORMA DEL LAVORO
Continueremo a tenervi informati sugli sviluppi di questo sostanziale aspetto della riforma del lavoro, sul quale torneremo nel corso dei prossimi giorni e delle prossime settimane.