La Giunta Provinciale di Trento ha approvato la manovra finanziaria per il 2012. Una manovra che prevede stanziamenti in bilancio per un totale di 4.637 milioni di euro, da utilizzarsi per favorire la crescita occupazionale e professionale, l’innovazione degli operatori imprenditoriali, la coesione sociale.
Stando a quanto contenuto all’interno della manovra, una buona parte dei fondi stanziati serviranno a sostenere l’occupazione giovanile, con discreti interventi che dovranno fungere da volano per far ripartire il mercato del lavoro per gli under 30, contrastando in tal modo la crisi occupazionale che anche all’interno dei confini della provincia di Trento ha evidentemente assunto connotati più seri in virtù delle recenti, ma prolungate, crticità nazionali e internazionali.
La manovra dedica infatti significativa cautela nel campo dell’occupazione giovanile, prevedendo il rafforzamento dei processi di apprendistato che dovrebbero favorire l’inserimento nel mondo del lavoro in maniera più stabile, la stabilizzazione dei rapporti occupazionali attualmente precari, e le misure per i giovani genitori, per la promozione dell’occupazione famminile e dell’imprenditorialità giovanile, sfruttando pertanto tutte le potenzialità a disposizione nell’area autonoma.
Ma non solo. All’interno della manovra trovano infatti spazio delle misure utili per poter riorganizzare il settore pubblico provinciale, cercando di ottimizzare costi ed efficienze accorpando le strutture in aree omogenee e creando dei centri di servizio unitario meglio organizzati, semplificando nel contempo le procedure e le burocrazie cui spesso si imbattono cittadini privati e piccole e medie imprese locali.
Infine, ulteriori misure riguardano il coinvolgimento del settore privato nella realizzazione di opere pubbliche strategiche (a titolo di esempio, nuove strutture ospedaliere), e l’istituzione di fondi per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici.
Sul fronte delle entrate, stabilite riduzioni delle aliquote Irap, e altre agevolazioni e detrazioni che dovrebbero permettere ai lavoratori e alle imprese di godere di una minore pressione fiscale per le rispettive attività occupazionali.