In Lombardia quasi un lavoratore su due non prevede e non teme che in famiglia nel 2010 ci saranno licenziamenti; a rilevarlo è la Camera di Commercio di Monza e Brianza in base ad una ricerca, dal titolo “L’economia familiare. Monza, Lombardia, Italia”, effettuata avvalendosi del coordinamento a livello scientifico di Ref-Ricerche per l’economia e la finanza. In particolare, la percentuale di chi non teme un licenziamento, nello scorso mese di dicembre, si è attestata in Lombardia al 49% rispetto al 43% del mese di giugno 2009, il che conferma come i lavoratori della Regione siano tornati al lavoro, dopo le festività, con più tranquillità ma anche più certezze in merito al loro futuro lavorativo. E se sul rischio di perdere il posto di lavoro, il 49% del campione interpellato ha riposto con un “certamente no“, il 23% si è limitato ad un “probabilmente no” rispetto ad una percentuale per questa opzione di risposta che, invece, nel giugno scorso si era attestata a 32%.
In sostanza, si è creata alla fine dello scorso anno tra i lavoratori lombardi una sorta di polarizzazione tra chi è certo di tenersi stretto il posto di lavoro, e chi invece da un momento all’altro si aspetta la lettera di licenziamento. Anche per dare risposte a chi vede il proprio futuro lavorativo incerto, il Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza, Carlo Edoardo Valli, ha di conseguenza sottolineato la necessità di una maggiore assunzione di responsabilità, da parte delle istituzioni, affinché venga fornito un adeguato sostegno sul territorio alle piccole e medie imprese che costituiscono l’asse portante dello sviluppo economico lombardo.