In Lombardia per la ripresa delle assunzioni occorre aspettare ancora; lo stesso, invece, non dicasi per l’economia che, invece, dovrebbe riprendere a crescere al traino della domanda estera rispetto a quella interna. E’ questa, in sintesi, la fotografia scattata dalla Camera di Commercio di Milano analizzando i dati dal 2008 ad oggi di Unioncamere Lombardia – Prometeia, in base ai quali sono state effettuate delle previsioni per l’economia lombarda nel nuovo anno. Nel complesso, quindi, per l’economia lombarda la ripresa è alle porte ma, come accennato, chi nella regione ha perso il posto di lavoro a causa dei massicci tagli generati dalla crisi dovrà attendere; l’Ente camerale, infatti, prevede ancora uno strascico negativo sull’occupazione, ragion per cui, a fronte del miglioramento degli indicatori di crescita economica, per le assunzioni occorrerà aspettare ancora un po’.
Passando ai dati stimati, la Camera di Commercio di Milano scommette per il 2010 su una crescita delle esportazioni del 4,4% a fronte di un prodotto interno lordo in espansione dello 0,8%, mentre per i consumi interni la crescita sarà circoscritta ad un modesto +0,1%. Bene il dato sul reddito disponibile dei cittadini lombardi, atteso in crescita dell’1,6%, mentre per gli investimenti fissi lordi si scommette su un incremento dell’1,3%.
Per quanto riguarda invece Milano, l’Ente camerale, in base ai dati degli ultimi due anni, prevede per il capoluogo lombardo, nel periodo 2008-2012, un calo dell’export e dell’import inferiore al dato regionale. Anche l’occupazione andrà meglio: per Milano, infatti, i dati e le stime parlano di un’occupazione più elevata, sebbene anche nel capoluogo lombardo si registrino rispetto al passato maggiori difficoltà per trovare lavoro. A Milano, infatti, proprio la Camera di Commercio, con un altro Rapporto, ha evidenziato come ci siano ben 60 mila persone che dal fronte occupazionale vanno avanti attraverso la prestazione di piccole collaborazioni non sempre per scelta, ma proprio perché al momento non si registra quel flusso di assunzioni che c’era prima dell’inizio della crisi.