La Corte di Cassazione, sentenza n. 9661 del 13 giugno 2012, si è pronunciata nel caso di infortunio di un lavoratore esperto; in effetti, in questo caso il datore di lavoro è assolto dall’onere di provare di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno, nel momento in cui si dimostra che il lavoratore è un soggetto di indubbia professionalità e con specifiche conoscenze dei sistemi di sicurezza, sì da non rendersi necessaria una sua sorveglianza assidua da parte del datore di lavoro o di altri dipendenti.
Nella fattispecie, un lavoratore era deceduto a seguito di un infortunio sul lavoro, restando fulminato perché aveva posizionato l’autopompa, con la quale doveva rifornire di calcestruzzo un cantiere per la costruzione di una villetta. Il braccio dell’autopompa urtando il cavo della tensione presente provocando la scarica elettrica mortale. I parenti del lavoratore avevano presentato ricorso prima dinanzi al Tribunale di I grado, e successivamente alla Corte di appello, ma in entrambi i casi si era ritenuto che l’incidente si era verificato per responsabilità esclusiva del lavoratore, il quale aveva disatteso le specifiche direttive ricevute e aveva eseguito il suo lavoro con modalità diverse da quelle in precedenza adottate per rifornire il cantiere di calcestruzzo.
► Salta l’onere della prova per il licenziamento del lavoratore
Coinvolta la Suprema Corte i giudici avevano accertato che la elusione della distanza di sicurezza dalle linee elettriche aeree era stata dovuta esclusivamente all’iniziativa del lavoratore e inoltre il lavoratore era a conoscenza di tutta la situazione reale in considerazione del fatto che in precedenza il datore di lavoro ed il lavoratore, insieme con altri operai, avevano effettuato un sopralluogo.
► Si riconosce l’infortunio in itinere solo se il percorso è noto
Essendo pertanto dimostrato dai fatti senza ombra di dubbio che il lavoratore era un soggetto di esperienza e di grande professionalità, che era stato addetto a lungo a simili macchine nelle sue attività lavorative, viene meno secondo la Suprema Corte, sia la responsabilità dell’evento sia l’onere del datore di lavoro di provare che aveva fatto tutto il possibile per evitare l’infortunio e quindi il danno.