Secondo quanto afferma una nota del Ministero del Turismo, sarebbero già oltre 1.500 i Comuni italiani che hanno optato per la liberalizzazione degli orari di lavoro nei negozi, stabilendo così in via autonoma gli orari di apertura e di chiusura degli esercizi commerciali rientranti nel territorio urbano di competenza.
La nota precisa infatti come le segnalazioni in merito riguardino “12 regioni e una provincia autonoma”, oltre a un “buco nero” che coinvolge le regioni della Liguria, Umbria, Campania, Calabria, Sardegna, Abruzzo, Marche e della Provincia autonoma di Bolzano, dalle quali non è attualmente pervenuta alcuna segnalazione in proposito.
La norma alla quale ci riferiamo in termini di liberalizzazione degli orari di lavoro nei negozi è contenuta all’interno del decreto legge 98 del 2011, entrato in vigore il 6 luglio 2011, che prevede che gli esercizi commerciali e di somministrazione di alimenti e di bevande non siano più tenuti al rispetto degli orari di apertura e di chiusura, all’obbligo della chiusura domenicale e festiva e all’obbligo della mezza giornata di chiusura infrasettimanale.
La liberalizzazione è già stata introdotta per tutti gli esercizi che si trovano nelle località turistiche o in quelle d’arte, che siano individuati e contenuteiin elenchi regionali.
Le Regioni che hanno già provveduto a regolarizzare la propria posizione possono così continuare nella gestione autonoma dei propri rapporti in termini di orario di apertura e di chiusura nei negozi. Quelle istituzioni regionali che invece non hanno ancora provveduto, devono redigere quanto prima l’elenco dei comuni al cui interno sono presenti comuni ad interesse turistico e città d’arte, entro il 1 gennaio 2012.
Un provvedimento che chi lavora negli esercizi commerciali farà pertanto bene a tenere sotto controllo, poiché il proprio orario di lavoro potrebbe presto subire qualche variazione in virtù della liberalizzazione delle aperture.