In aggiunta al sostegno, agli aiuti ed ai servizi “standard” già erogati, nel 2011, in Lombardia, oltre quattrocento pensionati Inpdap invalidi potranno percepire un aiuto economico aggiuntivo pari a ben 4.000 euro. A darne notizia è stata l’Amministrazione regionale nel precisare al riguardo come la dote servirà la copertura di servizi legati all’assistenza domiciliare; questo grazie a risorse, pari a complessivi 1,74 milioni di euro, per 435 pensionati Inpdap lombardi non autosufficienti, nell’ambito di un accordo sottoscritto dalla Direzione Regionale della Lombardia dell’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica, e dalla Direzione generale Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale dell’Amministrazione regionale lombarda.
Secondo quanto dichiarato dall’Assessore Giulio Boscagli, quella della “Dote Inpdap Lombardia” è una misura sperimentale con la quale si vogliono aiutare le persone che versano in uno stato ed in condizioni di particolare bisogno; con l’aiuto economico aggiuntivo per gli oltre quattrocento pensionati Inpdap sarà più facile la permanenza nel proprio ambiente di vita grazie all’aiuto economico che può coprire i bisogni di assistenza domiciliare.
Nel dettaglio, in accordo con quanto riporta il sito Internet della Regione Lombardia, la “Dote Inpdap Lombardia” potrà essere utilizzata non solo per l’assistenza sociale ed assistenziale a domicilio, ma anche per i servizi di telesorveglianza e di telesoccorso, per i ricoveri in case famiglia, mini-alloggi e comunità d’alloggio, e per i ricoveri notturni o nel weekend presso i Centri Diurni Integrati.
Per quel che riguarda la definizione delle modalità di accesso al contributo, unitamente ai criteri di erogazione, entro il prossimo 15 febbraio si esprimerà al riguardo una apposita cabina di regia composta da rappresentanti dell’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica (Inpdap) e della Regione Lombardia. La gestione ed il coordinamento del progetto sperimentale sarà invece assegnata ad una centrale operativa dove lavoreranno a tempo pieno quatto operatori con adeguata formazione, e tre assistenti sociali.