Ci risiamo, per l’ennesima volta si cerca di intervenire sulle pensioni per tentare di arginare la spesa pubblica e il sindacato, anche se con differenti posizioni, ha aspramente criticato il solito approccio.
In effetti, per la Cisl di Raffaele Bonanni occorre prima intervenire sui costi della politica per approntare misure credibili di risanamento. In effetti, per il segretario della Cisl
C’è già stata una stretta sulle pensioni e c’è invece da stringere sui costi della politica, dell’amministrazione e su tanti altri costi prima di arrivare a questo. Lo diciamo chiaro al ministro Tremonti vorremo vedere chiaro e tondo se la classe dirigente è capace di autoriformarsi prima di chiamare gli altri alla riforma
Al momento si prevede di innalzare l’età pensionabile a 65 anni dagli attuali 60 previsti per le lavoratrici e di ritardare di nuovo l’accesso alla pensione intervenendo sull’aspettativa di vita. Infatti, anticipando al 2013 dal precedente 2015 l’aumento dell’età per l’accesso alla pensione legandolo all’aspettativa di vita porterebbe nei primi tre anni, dal 2013 al 2015, a risparmi complessivi per 1,2 miliardi.
La manovra d’estate dell’anno scorso prevedeva che l’automatismo scattasse solo dal 2015 e fosse limitato per il primo anno a soli tre mesi fissando poi uno scatto ulteriore nel 2019 e dopo questa data ogni tre anni.
Tra le proposte c’è anche quella di portare il valore di uno scatto non più di tre mesi ma di quattro.
La CGIL, da parte sua, rimane fortemente critica tanto che Carla Cantone, Segretario Generale SPI CGIL, ha dichiarato
Lo avevamo detto: all’aumento dell’età pensionabile delle donne che lavorano nei settori pubblici seguirà quella delle donne che lavorano nei settori privati. Ora ci siamo ed è una vergogna
La CGIL chiede un forte intervento a difesa di una categoria che ha già pagato il costo delle precedenti manovre finanziarie, tanto che per Carla Cantome
diciamo al Governo, e a quanti lo fiancheggiano, che i pensionati hanno già dato. Ora è tempo che gli sia restituito quanto gli è stato sottratto anche da un fisco ingiusto. Il Governo deve sapere che non siamo disponibili a finanziare la riforma del fisco con un ulteriore taglio alle pensioni e con l’aumento dell’iva sui generi di prima necessità. Sarebbe una beffa a danno di chi ha meno e renderebbe questo paese ancora più diseguale
La Cisl, per voce di Raffaele Bonanni, è favorevole ad un innalzamento dell’iva sui beni di lusso ma alleggerendo di conseguenza l’imposta sui redditi.