Dalla CGIL un allarme: in arrivo una nuova stangata per effetto dei nuovi coefficienti tanto che la centrale sindacale osserva che stanno diventando sempre più insostenibili gli effetti della riforma delle pensioni; in effetti, con la revisione dei coefficienti pensionistici annunciata dal ministro Fornero è in arrivo una nuova stangata a carico sempre dei più noti.
Il Ministro Fornero ha annunciato che sono pronti i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo in rendita pensionistica e che il relativo decreto è già pronto per la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Il Sole 24 ore di oggi dice che con l’applicazione dei nuovi coefficienti le pensioni liquidate dal 2013 al 2015 diventeranno più leggere del 3%. Siamo in presenza di una nuova stangata.
Per la CGIL, sostiene Vera Lamonica la segretaria confederale della CGIL con delega alla previdenza
I nuovi coefficienti verranno emanati senza alcun confronto con le parti sociali e senza alcun confronto con il Parlamento. Anche se ciò è stato espressamente previsto dalla legge non possiamo non ribadire quanto avevamo già affermato a suo tempo: si tratta di un provvedimento che va ad incidere sulla vita delle persone e, quindi, sarebbe stato non solo opportuno ma necessario che ci fosse un confronto con le parti sociali e il Parlamento
Non solo, I nuovi coefficienti, così come stabilito dal decreto legge 201/2011, saranno accompagnati anche dall’incremento, sempre a partire dal 2013, dei requisiti anagrafici e contributivi necessari per ottenere tutte le prestazioni (di vecchiaia e anticipata) previste dall’Inps. Per la prima volta i nuovi coefficienti, per tener conto di un’età di pensionamento che andrà a crescere, saranno estesi alle età di pensionamento successive ai 65 anni, fino ai 70.
Per Vera Lamonica
Le pensioni liquidate nel oltre alla stangata dei coefficienti, subiranno anche l’ulteriore stangata relativa alla mancata rivalutazione del montante contributivo a causa del PIL negativo dovuto alla profondità della crisi. I lavori poi non sono certamente tutti uguali e i coefficienti, così come vengono elaborati, non tengono conto delle diverse aspettative di vita collegate ai lavori che vengono svolti
Per la CGIL è necessario attivare un vero confronto con le Parti sociali
Per quanto ci riguarda pensiamo che vada riaperta la discussione sull’insieme dei problemi provocati dalla riforma, a partire dal fatto che i lavoratori non possono essere gli unici a pagare sempre e per tutti
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