Le 150 ore, o i permessi retribuiti per il diritto allo studio, è quel particolare Istituto contrattuale utilizzabile per il soddisfacimento del proprio percorso scolastico riconosciuto dalla contratto collettivo di lavoro del 29 novembre 2007, articolo 4, e dal contratto integrativo regionale.
Possono usufruire del diritto allo studio, nel limite del 3% della dotazione organica provinciale complessiva, il personale inquadrato con contratto di lavoro a tempo indeterminato e quelli con contratto di lavoro a tempo determinato di durata annuale, in base ai contratti integrativi e nei limiti delle disponibilità dei contingente provinciale.
Ricordiamo che il singolo dipendente può usufruire dei permessi rispettando, però, alcuni precisi riferimenti della contrattazione di riferimento. In effetti, l’interessato può usufruire dei permessi straordinari retribuiti, con il limite massimo di 150 ore annue, comprensivo del tempo necessario per raggiungere la sede di svolgimento dei corsi, considerando l’anno solare.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di agevolare la frequenza e la preparazione agli esami intervenendo sui turni di lavoro con la dovuta cautela di soddisfare, per prima cosa, delle esigenze di servizio.
L’Istituto delle 150 ore è stata pensata per permettere la frequenza di corsi finalizzati al conseguimento di titoli di studio in corsi universitari, post-universitari, di scuole di istruzione secondaria e di qualificazione professionale, statali e non statali abilitate al rilascio di titoli di studio aventi valore legale.
Le rappresentazione sindacali, insieme alle amministrazioni del personale di ogni singola struttura, ritiene che occorre presentare la relativa documentazione che certifichi l’assenza: questa può essere, a seconda della ragione, o il certificato di iscrizione o la certificazione dell’esame sostenuto debitamente convalidata.
Le 150 ore rappresentano una notevole opportunità per elevare il proprio livello di istruzione e per ottenere maggiori opportunità di lavoro nella struttura stessa o in altre in relazione alla propria professionalità.
Il sindacato sta seguendo con particolare attenzione la sua evoluzione visto che da diversi mesi con l’esigenza di risparmio della spesa pubblica potrebbe incidere pesantemente sulla sua fruizione.