Sono quindici i milioni di euro che sono messi a disposizione dal Piano straordinario per il Lavoro in Puglia, al fine di consentire alle piccole imprese della Regione di poter compiere processi di innovazione, trasformando la fase di ricerca in applicazioni reali. Di questo importo, 10 milioni andranno attribuiti alle imprese innovative attualmente già costruite, mentre una fetta pari a 5 milioni di euro servirà alle aziende innovative di nuova costituzione.
Per quanto concerne il bando dedicato alle non start up, cioè alle imprese già operative e presenti sul mercato, che tuttavia desiderino compiere dei processi di innovazione, si può notare come per la prima volta il provvedimento sia “a sportello”, cioè aperto fino al totale esaurimento delle risorse che sono state stanziate.
L’obiettivo è abbastanza chiaro: cercare di incentivare la ricerca delle aziende della Regione, affinchè possa migliorare il grado di competitività del mercato, e cercare di predisporre delle interessanti opportunità di occupazione che sviluppino il precario mercato del lavoro meridionale.
Entrambi gli avvisi cui facciamo oggi riferimento in merito al tema dell’innovazione aziendale delle piccole organizzazioni, si rivolgono inoltre solo alle piccole imprese (cioè a quelle con meno di 50 addetti) e alle micro imprese (con meno di 10 imprese), con un forte spirito di innovazione. Per definire tale caratteristica, le piccole imprese dovranno dimostrare di dedicare alla ricerca e allo sviluppo una quota pari ad almeno il 15% dei costi operativi totali.
Tenendo in considerazione il nuovo provvedimento, sale a 15 il numero di interventi che il Piano per il Lavoro ha predisposto per le imprese della macro area, con più di 171 milioni di euro di risorse pubbliche che sono state impegnate per i fini già esposti, su un totale ammontante attualmente ai 340 milioni di euro. Nasce inoltre il Pia (Progetti integrati di agevolazioni), per le piccole imprese, con dotazione aggiuntiva di 30 milioni di euro.