Entro fine novembre tutti gli iscritti ad un ordine professionale sono obbligati a dotarsi di una casella postale certificata (PEC) per dialogare con la pubblica amministrazione. L’obbligo è valido anche per le nuove imprese. Ricordiamo che il messaggio di posta elettronica certificata ha il valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno.
È questa l’interpretazione della gran parte degli ordini e collegi professionali anche se da più parti si ritiene che l’obbligo vige solo per i professionisti, vale a dire per chi svolge la libera professione. Infatti, secondo il comma 7 dall’art. 16 della legge 2/2009 i professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato devono comunicare ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata o analogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6 entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto.
Gli ordini e i collegi pubblicano in un elenco riservato, consultabile in via telematica esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni, i dati identificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di posta elettronica certificata.
La Posta Elettronica Certificata è un sistema di invio di documenti informatici che presenta delle forti similitudini con il servizio di posta elettronica “tradizionale”, cui però sono state aggiunte delle caratteristiche tali da fornire agli utenti la certezza, a valore legale, dell’invio e della consegna (o meno) dei messaggi e-mail al destinatario.
La PEC ha senso solo se la comunicazione si svolge tra due soggetti dotati dello stesso sistema di comunicazione.
Di conseguenza l’obbligo incombe anche su figure come infermieri o ostetriche che pur essendo dipendenti dello stato sono tenuti ad iscriversi al collegio professionale IPASVI.
Alcuni ordini hanno stipulato convezioni particolari per usufruire di una casella postale certificata ad un costo contenuto. Ad esempio L’Ordine dei Giornalisti – Consiglio regionale della Lombardia offre ai propri iscritti Professionisti freelance e ai Pubblicisti freelance (purché non iscritti ad altro Ordine), una casella PEC gratuita solo per il primo anno.
Forse però non tutti sanno che è possibile richiedere una casella PEC del tutto gratuita rivolgendosi all’INPS, si veda a questo proposito un nostro precedente articolo, o all’ACI (Automobile Club d’Italia).
Per maggiori informazioni sulla PEC rimandiamo alla sezione Posta Elettronica Certificata (PEC) del sito del CNIPA, il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione.
Dal prossimo anno sarà disponibile (?) il servizio di “PEC gratuita ai cittadini”, grazie al quale coloro che ne faranno richiesta potranno avere, gratuitamente, una casella di posta elettronica certificata per le comunicazioni con la pubblica amministrazione.