Finalmente, anche per gli enti pubblici arriva il momento di un più rigoroso rispetto della normativa sulla privacy. Stando a quanto stabilito dal garante della privacy con decisione contenuta nelle comunicazioni n. 360 del 4 luglio 2012, infatti, la corrispondenza di tutti gli enti pubblici dovrà rispettare la riservatezza dei dati, con le buste dell’Inps che non dovranno rivelare il contenuto della lettera. Niente più timbri e diciture evidenti, sostituite da una più sobria busta bianca.
Il garante vuole pertanto indurre gli uffici pubblici e privati a un più stretto riserbo, impedendo così che i postini o altri estranei possano comunque prender visione di dati personali.
Nello specifico, il garante è intervenuto anche sulle buste spedite dall’Inps, che non dovranno più contenere alcun segno sui dati sanitari contenuti nelle lettere recapitate, con la comunicazione dovrà rivelare solamente i dati essenziali al recapito, e non più l’invalidità civile del destinatario.
Ancora, il garante ha stabilito che sulle buste utilizzate dall’Inps per l’invio della documentazione sanitaria non deve essere riportata alcuna indicazione che possa rilevare, anche indirettamente, lo stato di salute dei destinatari. Il garante è intervenuto a seguito della segnalazione di un cittadino che si era visto recapitare da una filiale dell’Inps il verbale di accertamento dell’invalidità civile, contenuto all’interno di un plico sul quale era stampato un timbro con i dettagli che rendevano di fatto esplicita la sua condizione.
La legge sulla privacy, invece, pretende che i plichi di natura postale non rechino segni o indicazioni sulla parte esterna, che possano essere tali da consentire a soggetti estranei di desumere il contenuto delle comunicazioni o degli atti in essi inseriti, e dalle quali possano evincersi, anche in via indiretta, informazioni sullo stato di salute del destinatario.
Le buste dovranno così riportare unicamente la denominazione e l’indirizzo del mittente, senza altra formula o indicazione di dettaglio.