In attuazione a specifici obblighi comunitari, già da qualche tempo per diventare consulente del lavoro, e per esercitare di conseguenza la professione, servono dei requisiti più stringenti, a partire da quello relativo all’obbligo della laurea. Il tutto, in particolare, è disciplinato da un apposito Decreto, il numero 10 del 2007, successivamente convertito in Legge il 3 aprile dello stesso anno. A vigilare in merito, ed in generale contro ogni forma di abusivismo, è il corrispondente Consiglio Nazionale dell’Ordine che tutela sia gli interessi della categoria, sia quelli della collettività per quella che è in tutto e per tutto la promozione della cultura della legalità. Questo significa, in sintesi, che nell’esclusiva attività esercitata devono essere solo ed esclusivamente i consulenti del lavoro ad occuparsi di contratti di lavoro, gestione dei relativi rapporti, licenziamenti, assunzioni e, in generale, delle dinamiche aziendali annesse e connesse.
Le competenze del consulente del lavoro spesso si fondono con quelle del dottore commercialista, visto che ci sono molti punti in comune per quel che riguarda l’esercizio dell’attività. Il cliente-tipo di un consulente del lavoro è di norma, a sua volta, un professionista e, nei casi più frequenti, una piccola o media impresa per la quale, in nome e per conto, gestisce tutta l’evoluzione, nel tempo, dei rapporti di lavoro, e quindi gli aspetti previdenziali, contrattuali, assicurativi, retributivi e contributivi.
Vengono curati anche gli aspetti fiscali e quelli giuridici nell’ambito di vertenze extragiudiziali di lavoro attraverso il ricorso, ad esempio, all’arbitrato oppure alla conciliazione. Il consulente del lavoro, inoltre, tutela e difende le ragioni del proprio cliente anche nell’ambito del contenzioso che eventualmente può attivarsi, in caso di presunte irregolarità, con gli istituti di previdenza, ad esempio l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), quelli assicurativi, ad esempio l’Inail, ma anche in caso di controlli da parte dell’ispettorato del lavoro.
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