Rappresentanza, rappresentatività, referendum e validità degli accordi sono gli elementi essenziali della proposta di legge di iniziativa popolare che la CGIL sta promuovendo in ambito lavorativo attraverso una raccolta di firme.
La CGIL intende estendere il diritto di rappresentanza in tutte le realtà lavorative. In effetti, gli organismi rappresentativi, così come stabilito dagli accordi del 1993, possono essere formati solo nelle unità produttive del settore privato con più di 15 addetti.
La proposta di legge intende ampliare questa possibilità. Secondo il testo della CGIL, in ogni impresa i lavoratori hanno diritto di costituire una rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) attraverso una elezione libera e con metodo proporzionale. Per unità produttiva si intende ciascuna sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo di un datore di lavoro.
La CGIL, grazie a questa legge, intende definire un nuovo sistema per la certificazione della rappresentatività sindacale, a livello nazionale e territoriale, legandolo alla percentuale di voti ottenuti nelle elezioni delle Rsu e dal numero degli iscritti che versano regolari contributi sindacali. In questo modo si vuole, in un certo senso, applicare il criterio che ad oggi è utilizzato nel settore pubblico
Con questa proposta, il maggiore sindacato italiano intende affermare la qualità e l’efficacia di un contratto nazionale di lavoro. In questo modo, l’accordo è davvero recepito, con gli effetti dell’articolo 2077 del codice civile, se firmato da sindacati davvero rappresentativi e se gradito e approvato, attraverso referendum, dalle lavoratrici e dai lavoratori che ne sono destinatari.
In effetti le organizzazioni sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori sono considerate rappresentative, secondo le indicazioni della CGIL, a livello nazionale e territoriale quando abbiano nella categoria o nell’area contrattuale una rappresentatività non inferiore al 5 per cento, considerando a tal fine la media tra il dato associativo e il dato elettorale per l’elezione delle Rsu.
Il dato associativo è espresso dalla percentuale delle adesioni, desunte dal numero delle deleghe per il versamento dei contributi sindacali nonché dalle iscrizioni comunque certificate e verificabili, rispetto al totale degli iscritti nell’ambito considerato.