È arrivato uno studio della CGIA di Mestre che ha posto in evidenza le peggiori Asl; in effetti, secondo la graduatoria stilata dalla CGIA solo due Asl su 286, ovvero pari allo 0,7% del totale, risultano in regola con i parametri imposti dalla Direttiva europea perché pagano i propri fornitori entro 60 giorni. Secondo le osservazioni di Bortolussi le due Asl in regola sono quelle di Crema e Mondovì mentre la maglia nera spetta all’Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 con 1.676 giorni di ritardo.Infatti, secondo la classifica stilata dalla CGIA di Mestre per saldare le fatture emesse dai fornitori di dispositivi medici l’ASL Napoli 1 ci mette più di quattro anni e sette mesi, mentre al San Sebastiano di Caserta l’attesa è leggermente inferiore: i pagamenti vengono onorati dopo 1.414 giorni (poco più di 3 anni e 10 mesi), mentre all’Azienda sanitaria provinciale di Crotone, ne occorrono 1.335 (3 anni e 8 mesi): queste sono le Asl peggiori del nostro Paese che provocano seri problemi alle piccole e medie imprese che hanno bisogno di questi pagamenti della pubblica amministrazione per far quadrare i conti.
Infatti, per Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre
In Italia solo due Asl su 286, pari allo 0,7% del totale, pagano i propri fornitori di dispositivi medici entro la soglia dei 60 giorni, così come previsto dalla recente Direttiva Europea che il nostro Parlamento deve ancora recepire. Queste due realtà meritano quanto meno una menzione: sono l’Azienda ospedaliera di Crema e l’Asl 16 di Mondovì. La prima salda i propri debiti in 46 giorni, la seconda in 23
Non solo, sempre per Bortolussi
Questa anomalia tutta italiana deve terminare. Questi ritardi influiscono negativamente sulla liquidità e stanno complicando la gestione finanziaria delle imprese fornitrici. Inoltre, questi effetti negativi sono aumentati considerevolmente proprio in questi ultimi mesi di recessione economica, visto che l’accesso a qualsiasi forma di credito è diventato più difficile. Di regola, le Pubbliche amministrazioni, godono di flussi di entrate certe, prevedibili e continui rispetto alle imprese private. Per questo non sono più tollerabili questi tempi di pagamento, oltre a mettere in grosse difficoltà le aziende interessate, moltissime Asl stanno creando delle distorsioni alla concorrenza non più giustificabili