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Quanto costa assumere un apprendista?

 Quanto costa assumere un apprendista, in seguito all’introduzione della riforma del mercato del lavoro? Sicuramente la risposta non potrà che orientarsi verso un aggravio per le tasche delle imprese che optino verso questa forma di lavoro. In altri termini, assumere un apprendista costerà alle aziende di più rispetto a prima, visto e considerato che per un contratto di tre anni, senza conferma al termine del rapporto, si parla di un aggravio del 4%, oltre alla “tassa” di licenziamento dovuta in caso di risoluzione del rapporto al termine del periodo di apprendistato.

Una delle determinanti della maggiore onerosità dei contratti di apprendistato per le imprese risiede nella riforma degli ammortizzatori, che sarà finanziata con applicazione di un’aliquota contributiva dell’1,31 per cento, in sostituzione delle attuali aliquote. L’aliquota aggiuntiva, prevista a carico dei soli rapporti di lavoro a tempo determinato, è pari all’1,4 per cento della retribuzione imponibile. Non si applica ai lavoratori assunti a termine in sostituzione dei lavoratori assenti, e a quelli assunti a termine per lo svolgimento delle attività stagionali, oltre a quelli sui periodi contributivi fino al 31 dicembre 2013, relativi alle attività definite negli avvisi comuni e dai contratti collettivi nazionali. Esenti anche gli apprendisti e i lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazione.

A titolo di esempio, Italia Oggi calcola che il contributo (comunque restituito parzialmente in caso di trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato) su una retribuzione di 2.000 euro per un rapporto di lavoro a termine di un anno, sarà pari a 28 euro mensili, ovvero 364 euro all’anno (su 13 mensilità).

CONTRATTO DI APPRENDISTATO STAGIONALE

In caso di stabilizzazione del rapporto di lavoro (ad esempio, dopo un anno di prova), l’impresa otterrà indietro solo 168 euro (fino a un massimo di sei mensilità, delle dodici lavorate).

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