Secondo voi per riuscire ad ottenere un lavoro occorre sempre la cosiddetta “spintarella”? Stando a quanto contenuto in un articolo di Repubblica (che riporta i dati di un sondaggio effettuato da infojobs) sembrerebbe di no. Infatti, solo il 4% degli italiani ammette di aver ricevuto un aiuto da parte di qualcun altro per ottenere una certa posizione lavorativa. “Stranamente” però la percentuale cresce, fino ad arrivare all’82%, quando si tratta di dire se si è conosciuto qualcuno che ha trovato lavoro solo grazie a garanzie di altre persone (ovviamente siamo un popolo di gran chiacchieroni).
Digitando su Google “Raccomandazioni in Italia” escono fuori 762.000 risultati .. Non pochi. Tuttavia dire che l’ “Italia sia una Repubblica fondata solo su raccomandazioni” (come qualcuno nel web azzarda) ci sembra esagerato. Diciamo piuttosto che forse in certi ambiti il fenomeno della raccomandazione è maggiormente visibile (ma è sempre esistto e forse esisterà per sempre). Ci piace comunque pensare che ci sia anche meritocrazia. E comunque non è detto che chi sia raccomandato non sia anche bravo.
In Italia la meritocrazia non esiste, quando non si vuole parlare di raccomandazioni si usa la parola segnalazione che è più bella ma secondo me sempre di raccomandazione si tratta!!!
Nel nostro paese non serve la raccomandazione solo per posti ambiti ma anche per fare gli operai.
Io ho cambiato 3 lavori nella mia vita e per tutti e tre sono stato raccoman..eee..segnalato, tutti quelli che conosco idem..
Sono contrario alle raccomandazioni ma bisogna pur mangiare..
Ciao Fabio,
grazie per la tua testimonianza diretta.
Sai cosa? Il fatto che forse fa più rabbia è che ci sono tantissimi giovani meritevoli che non riescono a trovare un posto di lavoro perchè non hanno le giuste conoscenze. Anche loro devono pur vivere, no?
Comunque ribadisco quanto contenuto nell’articolo e cioè che anche i “raccomandati” possono essere bravi e in gamba. Diverso il discorso se si parla di “raccomandati fannulloni”.
A presto,
Martina
Ciao Martina, continuo con la mia testimonianza diretta, nell’azienda dove lavoro siamo tutti raccomandati poi più forte è la raccomandazione e più si va avanti con la carriera, addirittura ci sono stati casi in cui uscendo di scena la raccomandazione il raccomandato è stato degradato, mi spiego meglio con una formula matematica:
x raccomanda y .. x ha una grande carica in azienda, in politica, nel sindacato ecc.. y diventa capo
x perde la sua carica, x è defunto…y non è più capo
La media delle persone raccomandate brave è identica a quelli che non lo sono, ci sono ovviamente le stesse probabilità che ci sia uno bravo tra i raccomandati e i non..
Comunque ti assicuro che chi è raccomandato “bene” si impegna molto meno e anche se è bravo è meno utile all’azienda..
Se domani diventassi ricco manderei parecchia gente a striscia la notizia ma per ora devo subire 🙂
Per cambiare l’Italia ci vogliono anni e un cambio di mentalità, un mio amico è andato a vivere in America e dice che li si vive di meritocrazia, io ci credo poco e penso che tutto mondo sia paese..
Un caro saluto
Non so se “tutto il mondo sia paese” e se quello che accade in Italia succeda anche in America (o in un altro paese)..
Onestamente non so nemmeno se riusciremo mai a cambiare la nostra mentalità (ne dubito fortemente).. Purtroppo a fare le spese di questo nostro sistema saranno sempre i cittadini più deboli.
Resta anche da dire che, almeno in certi settori, si preferisce puntare su qualcuno che si conosce anche per una questione di fiducia. No?
Grazie ancora,
Martina
Quoto quanto detto da Fabio.
E’ ovvio che la stragande maggioranza dei raccomandati non dirà mai di esserlo. Quindi il sondaggio per me non ha senso.
Io lavoro nel campo it da quando avevo 17 anni e già da allora tutti si sono sempre meravigliati delle mie competenze e della velocità nel problem solving. Purtroppo non conosco nessuno e adesso, a quasi 30 anni, mi ritrovo ancora a lavorare con contratti a termine o di collaborazione. Ovviamente, gente incompetente, che di IT non sa nulla, occupa posizioni alte solo per conoscenze politiche o per parentela. dove lavoro proprio pochi giorni fa è capitato che un “raccomandato” ha creato un grosso danno all’azienda cancellando i dati di tutti gli utenti. Ovviamente siamo risuciti a sistemare tramite backup ma il tempo perso e il disagio agli utenti e agli altri dipendenti è stato davvero notevole. Se una cosa del genere l’avessi fatta io probabilmente avrei perso immediatamente il lavoro.
Non si tratta di puntare su persone che si conoscono o di fiducia in quanto le persone incompetenti, anche se le conosci, alla fine ti creano un danno diretto o indiretto.
Ogni volta che si parla di raccomandazioni tutti rispondono allo stesso modo: “ma tanto oggi tutti sono raccomandati”, si, tutti tranne io e fabio
Ciao…
hai ragione ma se una persona a cui è stata data fiducia (vuoi per conoscenze o vuoi per altro) alla fine crea un danno irreparabile ne subirà le conseguenze comunque. Magari non subito. Un dirigente di una grossa multinazionale potrà chiudere un occhio una/due volte..ma alla fine se il dipendente raccomandato sarà recidivo verrà comunque licenziato.
Un contratto a tempo indeterminato è sempre più un miraggio…purtroppo.
Cosa ne pensate?
Martina io lavoro in una multinazionale, l’alto dirigente non verrà mai a conoscenza del danno creato dal raccomandato, è tutto studiato in modo da far recapitare la colpa ad altri e i meriti ai raccomandati,,la multinazionale è un sistema a piramide dove i meriti salgono e le cose brutte scendono, te lo posso assicurare..
I raccomandati senza cervello vengono invece messi in posti dove non possono creare danni, spesso si inventano lavori inutili per loro..
E’ brutto dirlo ma questo momento di crisi potrebbe risollevare questa situazione, fin quando le cose vanno bene c’è da mangiare per tutti ma con la crisi le aziende sono costrette a fare tagli e secondo me, se vogliono sopravvivere, saranno obbligate a tagliare nei posti giusti..
Comunque in un paese dove il presidente del consiglio mette sua nuora a condurre un programma tv di sabato pomeriggio e ci sono giornalisti a pieni voti che fanno gli operai ci meravigliamo?
Inizio ad adorare questa discussione ;.)
Mi sembrava strano che ancora non si fosse parlato di politica in questa discussione..dai mettiamola così: non è ancora sua nuora, perchè se non sbaglio non sono ancora sposati 😉
Scherzi a parte: mi sembra che Silvia Toffanin abbia il tesserino da giornalista…
Comunque ci sono anche altri che usciti da reality sono stati messi a condurre trasmissioni televisive…e se questo ci sarebbe da aprire una parentesi infinita.
Anzi: secondo te in televisioni sono solo raccomandati?
Ri-quoto quanto detto da Fabio, ma allargo il discorso di raccomandazione politica sia a destra che a sinistra: nell’azienda cliente presso cui lavoro il 90% è raccomandato da politici di sinistra e non sono chiacchiere posso dimostrarlo.
Per quanto riguarda il contratto a tempo indeterminato ti do ragione, è un’utopia per le persone non raccomandate. Continuo ad andare avanti con i contratti a progetto/tempo determinato e sono oltre 3 anni che non faccio ferie ne ho preso giorni di malattia e fa molta rabbia vedere persone che hanno il “posto fisso”, che non fanno niente tuto il giorno e si lamentano. Purtroppo questa situazione ce la siamo cercata. In altri paesi, come la Francia, quando vengono fatte leggi che danneggiano il cittadino si scatenano le rivolte mentre qui in Italia accettiamo tutto a testa bassa.
Martina, ti rifaccio i complimenti per questo blog che consulto quotidianamente insieme al sito della sisal nella speranza di un colpo di fortuna 🙂
Secondo me in tv sono solo ed esclusivamente raccomandati, ci potrei arrivare con una proporzione, se per fare il commesso ci vuole la raccomandazione per fare tv?
Comunque basta far caso ai nomi che girano intorno alla tv..sono tutti figli di..mi dispiace far nomi perchè non si sa mai..
La raccomandazione che ha fatto più scalpore in Tv è stata giustamente quella della Clerici al suo fidanzato, è diventato autore della prova del cuoco e prima faceva l’animatore nei villaggi turistici..Il problema è che comunque la rai è pagata da noi, le raccomandazioni ci sono anche nel servizio pubblico ma almeno che non ce le buttino in faccia tutti i giorni a pranzo 🙂
Restando a pranzo su mediaset troviamo a cucinare la sorella di..poi la nuora di..
La cosa più divertente è quando dicono che per loro è una palla al piede portare quel determinato cognome!!!
@che te lo dico a fare
Ti ringrazio molto per i complimenti. Il sito sisal e un blog sul lavoro: strana accoppiata 🙂
Comunque puoi ritenerti fortunato. Anche se non fai ferie..hai comunque un lavoro.
Forse, accettiamo tutto a testa bassa per paura delle conseguenze…..
Che te lo dico a fare se alla sisal ti assiste la fortuna mi contatti che tiriamo su un polverone? 🙂
In Italia i polveroni non ci sono come in Francia perchè fondamentalmente siamo egoisti, nessuno sciopera se la cosa non lo tocca personalmente.. ognuno guarda il suo orticello.
Una volta a quanto pare non era così e sapete perchè? perchè non c’era il benessere (anche se finto) di oggi..
@fabio
Hai ragione, ma quando vengono a toccarti il tuo orticello cosa saresti disposto a fare?
Martina io sono disposto a fare sacrifici anche quando toccano quello degli altri..il problema che in Italia vengono quasi sempre toccati gli orticelli piccoli e nessuno si interessa, quando poi toccano le grandi distribuzioni di verdure come sta succedendo adesso è troppo tardi per fare qualcosa..
@fabio
Guarda qui: http://www.gazzettadellavoro.com/precari-aiuti/2709/
qualcosa sembra muoversi….
@martina
Il sito sisal e blog sul lavoro in fondo non è una strana accoppiata. Sia per vincere al super-enalotto che trovare lavoro ci vuole una gran fortuna.
Io sono fortunato in quanto anche se ho un lavoro temporaneo ho pur sempre un lavoro, questo è vero. Però non può andare avanti così. Un lavoro temporaneo non ti da alcuna garanzia e mettere su famiglia è impossibile. Non è vivere ma sopravvivere. Ci sono mattine che vorrei non alzarmi perchè conduco veramente una vita schifosa. Casa e lavoro, vita sociale zero e stipendio minimo.
Le grosse aziende assumono personale poco qualificato e raccomandato di conseguenza scaricano il lavoro su aziende esterne a cui chiedono ogni anno il doppio del lavoro alla metà del costo. La svolta sarebbe quella di andare fuori ma in quel caso bisogna rimettersi in gioco ricominciando da zero.
Un amico è andato in Irlanda e li ha fatto carriera però adesso l’azienda si sta trasferendo in Polonia e quindi deve ri-trasferisi. Ovviamente in Polonia l’azienda ci rimmarrà fino a quando il costo del lavoro non aumenti anche li e poi si trasferirà in qualche altro paese in via di sviluppo.
Forse anche tutto questo ha contribuito alla crisi che stiamo vivendo.
Che te lo dico a fare quanto ti capisco.. anche io sono impossibilitato a mettere su famiglia, la mia convivente lavora in banca ma con contratto a termine, io ho il posto fisso ma è fisso fino a quando non mi mettono in mobilità..
Ci hanno tolto anche le cose base della vita, la famiglia..
@che te lo dico a fare
@fabio
Già: riuscire a mettere su famiglia. Ecco uno degli altri problemi che questa crisi sta portando se.
Non dobbiamo arrenderci mai.
non conosco nessuno, sono un misantropo, ho due lauree.
non trovo lavoro, ne ho cambiati 15 con le cooperative, tutti a tempo determinato.
Infatti la cosa più grave è che ci vuole la raccomandazione anche per un lavoro umile, E molte raccomandazioni sono anche fondate sul ricevimento di denaro in cambio ( e lì si dovrebbe andare in galera) o per i politici voti in cambio ( ancor più grave falsando le votazioni).
Come mai non si crea una legge che vieta qualsiasi tipo di raccomandazione? Oppure una che impone un controllo sulle selezioni di personale? Perche andrebbero tutti in galera mi viene da pensare.
Lo sanno tutti ma nessuno fa nulla. E’ la normalità ormai.
Per lavorare in italia non c’è bisogno di raccomandazione?
Se uno vuol essere precario a vita, e anzichè vivere, sopravvivere, si non cè bisogno.
“solo il 4% degli italiani ammette di aver ricevuto un aiuto da parte di qualcun altro per ottenere una certa posizione lavorativa. ”
No. Non siamo un popolo di chiacchieroni. Solo una gran massa di ipocriti, che tuona contro le raccomandazioni degli altri, e tace sulle proprie.