L’Inail ha presentato a Catanzaro il Rapporto regionale INAIL dove si evidenzia una diminuzione degli infortuni in ragione del 4,4% rispetto all’anno precedente e, nel contempo, si registrano 11 persone che hanno perso la vita, ossia n valore pari al 64% in più sempre rispetto all’anno precedente.
Il primato negativo è da attribuire al settore delle costruzioni, mentre la riduzione degli infortuni in Calabria ha riguardato principalmente i settori dell’agricoltura e dell’industria, in calo entrambi del 4,9%, e in misura minore la gestione in conto Stato (-0,8%).
Il settore delle costruzioni ha registrato 1.528 infortuni, un dato che supera quelli dell’intero settore manifatturiero (1.150), del totale commercio (1.258), dell’agricoltura (1.140), dei dipendenti in conto Stato (1.223) e di ogni altro singolo settore economico.
L’Inail ha posto in evidenza anche le modalità di avvenimento, la riduzione degli infortuni è stata sostanzialmente di pari entità sia per quelli avvenuti in occasione di lavoro (-4,4%), sia per quelli in itinere, ossia occorsi nel percorso casa-lavoro-casa (-4,5%).
Nons solo, la provincia che ha registrato maggiori infortuni mortali è quella di Reggio con nove morti rispetto ai 17 casi mortali denunciati nel 2009, nel 2010 in Calabria hanno perso la vita 28 lavoratori: undici morti in più che equivalgono a un aumento del 64,7%.
I lavoratori stranieri possono vantare i maggiori incidenti sul lavoro: si è passati infatti dai 657 infortuni del 2009 ai 773 del 2010, 116 in più che corrispondono a un incremento percentuale del 17,6%, molto superiore alla variazione registrata nello stesso periodo a livello nazionale (+0,8%).
Un altro aspetto che l’Inail ha messo in evidenza è l’emersione delle malattie professionali per effetto delle attività di promozione dell’emersione del fenomeno.
L’Inail ha anche posto attenzione agli infortuni occorsi alla categoria degli studenti pur se tali eventi non sono utilizzati statisticamente per la rilevazione dell’andamento infortunistico. In effetti, in base alle informazioni offerte dall’Inail nel 2009 rappresentavano l’82% del totale cumulato delle gestioni agricoltura e dipendenti conto stato e nel 2010 tale valore si è di molto incrementato raggiungendo l’89%.
Secondo le informazioni in possesso all’Istituto l’entità del fenomeno porterebbe a concludere che per questa particolare categoria di soggetti assicurati sia presente un grado di esposizione al rischio infortunistico, come frequenza di accadimento ma non di gravità (esiti clinici), non in linea con il particolare ambiente “lavorativo”.