In tema di sicurezza sul lavoro, l’Inail presenta il suo Rapporto 2011 relativo alla regione Emilia Romagna mostrando un calo del 6% degli infortuni denunciati, mentre si registrano una diminuzione del 64% degli infortuni avvenuti sulla strada.
Dati interessanti che si scontrano sulle malattie professionali che, al contrario, hanno mostrato un leggere aumento pari all’11.4% rispetto all’anno 2010, anche se risultano in linea con il dato nazionale, nello stesso periodo sono diminuiti gli infortuni da circolazione stradale in occasione di lavoro (-9,3%).
In termini assoluti, gli infortuni mortali sono in diminuzione con 91 casi del 2010, mentre gli incidenti mortali avvenuti in occasione di lavoro ma durante la circolazione stradale sono stati 17 (contro i 34 del 2010), mentre quelli in itinere, ovvero nel percorso casa-lavoro-casa, sono stati 37, otto in più rispetto all’anno precedente.
L’assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli, ha sottolineato che
Crisi economica, calo dei lavori nel settore dell’edilizia e necessità di ricostruire con celerità il territorio colpito dal sisma sono fattori che richiedono la massima vigilanza per la legalità e il rispetto delle regole da parte di chi fa impresa in Emilia Romagna. Per questo, prosegue l’impegno avviato con la legge regionale 11 del 2010 e la legge regionale 3 del 2011, trovando con la collaborazione di prefetture, istituzioni, associazioni di imprenditori e lavoratori le condizioni per rafforzare i controlli e premiare le imprese regolari
Nel corso del 2011 in Emilia Romagna il numero complessivo dei lavoratori stranieri è aumentato rispetto all’anno precedente del 2,1%, un dato prettamente in linea con il dato rilevato a livello nazionale (+ 2,3%).
Il Rapporto pone anche in evidenza dell’incremento, il numero delle denunce di infortunio di lavoratori stranieri nella regione si è ridotto dell’1,9%, passando dai 22.837 casi del 2010 ai 22.404 del 2011. Le nazioni di origine ai primi posti nella graduatoria degli infortuni denunciati si confermano il Marocco (4.502 infortuni), la Romania (2.652), l’Albania (2.302), e la Tunisia (1.301).
Per il direttore regionale dell’INAIL, Alessandro Crisci, il calo degli infortuni registrato dal rapporto annuale
non dipende solo dalla crisi economica, ma anche dai comportamenti positivi che sono frutto delle azioni messe in campo dai diversi attori istituzionali. Infatti, stanno aumentando da parte delle imprese gli investimenti per la prevenzione sia per la sicurezza nei luoghi di lavoro sia per le malattie professionali