L’Inail ha presentato il suo Rapporto annuale regionale 2011 con dati incoraggianti perché calano infortuni sul lavoro, i casi mortali e le malattie professionali: dati che sono da attribuire a un effettivo miglioramento dei livelli di rischio e solo parzialmente alla crisi, che nell’ultimo biennio non si è tradotta in una diminuzione significativa del numero degli occupati.
Infatti, nell’anno scorso in Lombardia risultano denunciati all’Inail 127,007 casi, un dato in calo del 4,7% rispetto all’anno 2010, ovvero 133.312 casi. I casi mortali, sempre per l’Inail, sono passati dai 127 del 2010 ai 120 del 2011.
Per l’Inail i dati della Lombardia sono da attribuire a un effettivo miglioramento dei livelli di rischio e solo parzialmente alla crisi economica, che in Lombardia, stando ai dati Istat, non ha prodotto un drastico calo degli occupati, assestatisi nell’ultimo biennio intorno a quota 4,3 milioni.
Il direttore regionale Aniello Spina osserva che
L’enorme disagio di chi non ha lavoro, o potrebbe facilmente perderlo, per la crisi generale del mondo produttivo rischia oggi di assorbire ogni riflessione, lasciando sullo sfondo il tema della prevenzione degli incidenti e delle necessarie tutele. È fondamentale, invece, ricordare sempre la priorità del rispetto della vita umana, della persona che è il lavoratore, soprattutto se con disabilità
Un dato in controtendenza: il calo degli infortuni registrato in Lombardia tra il 2010 e il 2011 non ha interessato i lavoratori stranieri, tra i quali si registra, al contrario, un lieve aumento, ossia dai 24.966 casi del 2010, infatti, si è passati ai 24.981 del 2011.
L’aspetto positivo è, invece, la flessione dei casi mortali: gli infortuni occorsi a lavoratori non italiani nel 2011 rappresentano il 19,7% del totale, mentre se si considerano i casi mortali la stessa percentuale scende al 18,3%.
I dati dell’Inail mettono anche in evidenza un aspetto numericamente importante: il 30,4% degli infortuni ha coinvolto una donna. Sul fronte delle malattie professionali, quelle denunciate da donne registrano una diminuzione del 2,6% rispetto all’anno precedente: i casi denunciati nel 2011 risultano essere, infatti, 772 contro i 793 del 2010.