Prosegue il trend positivo della regione Valle d’Aosta dato che il numero degli infortuni sono in costante calo anche se si registrano, nello scorso anno, tre casi mortali.
Ecco il dato più interessante diffuso dall’Inail in base al Rapporto regionale presentato in questi giorni alla sede dell’amministrazione regionale nel corso di un evento che ha visto la partecipazione del presidente della Regione, Augusto Rollandin, del tecnico Contarp INAIL Danilo Antoni e del direttore del Settore Ricerca, Certificazione e Verifica del dipartimento territoriale di Aosta dell’Istituto, Paolo Infortuna; infatti, si registra una flessione del numero degli incidenti rispetto al 2010 pari all’1,3% e in nove casi su 10 sono avvenuti in occasione di lavoro.
Il Rapporto pone anche in evidenza la diminuzione anche dei casi dove sono coinvolti i lavoratori stranieri: nel 2011, infatti, le denunce sono state 373 rispetto alle 388 dell’anno precedente, pari a una diminuzione del 3,9%. Gli infortuni hanno riguardato soprattutto lavoratori di nazionalità marocchina (95 casi) e rumena (93), seguiti da albanesi (35) e tunisini (18).
Al contrario, il Rapporto ha anche messo in risalto l’aumento delle malattie professionali che vedono il loro numero passare dalle 55 del 2010 alle 69 del 2011: questi dati sono concentrati soprattutto nella gestione industria e servizi (85,5%), seguita dall’agricoltura (14,5%).
In particolare, le denunce per malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee sono passate da 22 a 34, mentre nel caso dell’ipoacusia da rumore si è verificato un lieve calo passando dai 12 a 11 casi.
Gli infortuni, poi, registrano un deciso calo nel settore agricolo dove nel 2011 sono stati denunciati 150 infortuni, il 12,8% in meno rispetto all’anno precedente. Nel comparto industriale il trend è in crescita con 617 casi pari a un incremento del 6,6%, e nel conto Stato dove i casi sono stati 25 (+ 8,7%).
Analizzando i casi di infortunio si ricava che la maggioranza degli infortuni, ovvero il 91,9%, sono avvenuti in occasione di lavoro, di cui il 3,5% con mezzo di trasporto, mentre la restante parte riguarda, invece, gli infortuni in itinere, ovvero quelli avvenuti nel tragitto tra la casa e il posto di lavoro.