Il nuovo Redditometro ha messo in apprensione pensionati e dipendenti, ma l’Agenzia delle Entrate li rassicura: il nuovo strumento di verifica non controllerà i pensionati, ma i soggetti fiscalmente in difetto e opererà in base al nuovo sistema ISEE per le prestazioni sociali. Sono in arrivo, infatti, requisiti più rigorosi e controlli incrociati con l’INPS.
Questa notizia può rassicurare dipendenti e pensionati che vedono nel nuovo Redditometro una minaccia alla loro pensione, ma l’Agenzia delle Entrate ha confermato la loro esclusione dai controlli e la franchigia da 12mila euro annui. Si mette male, invece, per chi usufruisce di prestazioni senza averne il diritto. Infatti, i controlli ISEE, che indicano la situazione economica prevalente, si sono fatti più severi e s’incrociano con i controlli del Redditometro.
L’Agenzia delle Entrate, in una nota, assicura che: «i pensionati, titolari della sola pensione, non saranno mai selezionati dal nuovo redditometro che è uno strumento che verrà utilizzato per individuare i finti poveri e, quindi, l’evasione ‘spudorata’, ossia quella ritenuta maggiormente deplorevole dal comune sentire». E inoltre ribadisce: «scostamenti inferiori ai 12mila euro l’anno non verranno presi in considerazione. Dunque, niente timori eccessivi: neppure elevate spese mediche faranno accendere la spia rossa per un reddito da pensione, perché il Fisco intende perseguire solo i contribuenti che, «pur evidenziando un’elevata capacità di spesa, dichiarano redditi esigui, usufruendo così di agevolazioni dello Stato sociale negate ad altri che magari hanno un tenore di vita più modesto. È ovvio che l’azione sarà efficace se diretta a individuare casi eclatanti e non leggeri scostamenti tra reddito dichiarato e quello speso».
I cambiamenti dell’ISEE
Saranno applicate nuove voci per individuare il reddito del nucleo familiare: redditi soggetti a imposta sostitutiva o ritenuta d’acconto, redditi fondiari non affittati, proventi da attività agricola, assegni per il mantenimento dei figli, redditi finanziari.
Per gli investimenti mobiliari, si calcolano conti correnti bancari e postali, titoli di stato, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi, azioni e quote di fondi d’investimento, partecipazioni in Italia e all’estero.
Per gli investimenti immobiliari si calcola il valore IMU, al quale si sottrae il mutuo residuo. Per la prima casa il valore dell’immobile, al netto del mutuo, è considerato pari a due terzi.
Per quanto riguarda sconti e franchigie, si calcolerà il 20% sui redditi da lavoro dipendente, con tetto a 3mila euro (mille per i pensionati), il canone d’affitto fino a 7mila euro, 5mila euro per chi vive nella casa di proprietà, gli investimenti fino a 10mila euro, le spese sanitarie per disabili fino a 5mila euro.
Ci sarà una maggiore collaborazione fra Inps e Fisco: l’ente che riceve la dichiarazione sostitutiva unica dal contribuente entro quattro giorni la invia all’Inps; le Entrate, a loro volta, inviano all’Inps anche le informazioni reddituali o patrimoniali non dichiarate dal contribuente ma presenti nell’anagrafe tributaria. Il controllo incrociato ISEE e Redditometro renderà più difficile l’accesso ad agevolazioni che non spettano.