È partita dal ministero dell’istruzione, e si concluderà il prossimo 24 aprile, una consultazione online che intende chiedere agli italiani il loro parere in merito all’abolizione del valore legale del titolo di studio. In base alle informazioni diffuse online è possibile, attraverso la sua pagina istituzionale, dare il proprio parere registrandosi in precedenza; infatti,, è necessario fornire il proprio codice fiscale e l’indirizzo e-mail per ottenere la password per accedere al servizio.
L’Unione degli universitari, se da una parte apprezza la volontà delle istituzioni a cercare il parere anche della cittadinanza,dall’altra è fortemente perplessa a questa iniziativa; infatti, per il Coordinatore nazionale, Michele Orezzi,
L’abolizione del valore legale del titolo di studio è un tema complesso e non di immediata comprensione, ma soprattutto ciò che più conta è che le conseguenze possono essere veramente devastanti. La consultazione on-line poteva essere uno strumento innovativo e positivo sotto alcuni aspetti ma con questa impostazione sta partendo decisamente con un passo falso a causa dell’eccessiva fretta e della mancata comprensione dell’importanza della discussione
Chi intende offrire il suo parere deve rispondere ad una quindicina di domande dove si cercherà di mettere in evidenza tutti i suoi possibili aspetti. Il ministero ricorda che il questionario sarà anonimo ma i dati saranno comunque utilizzati per fini statistici.
Per l’Udu
la pratica della consultazione diretta è ottima, ma non può eludere un confronto. Vogliamo poi ricordare che l’Italia è ancora oggi nel Paese europeo dove è meno radicata la banda larga: forse sarebbe anche opportuno adeguare le infrastrutture telematiche per permettere a tutti i cittadini di accedere e partecipare ed evitare quei gap che, mai come ora, sono gap democratici
In realtà, sempre per l’associazione è stato speso poco tempo a far comprendere le conseguenze di questa proposta: da una classificazione degli atenei, da un aumento dei costi per l’istruzione fino ad arrivare ad un possibile aumento delle pratiche poco edificanti quali raccomandazioni e spintarelle.