Interessante opportunità in fatto di adeguamento delle misure a favore dei lavoratori in ambienti di lavoro; in effetti, la regione Puglia ha deciso di attivare un bando per contrastare la parcellizzazione delle microimprese. Queste realtà produttive devono affrontare ingenti spese e investimenti per assicurare i propri dipendenti nelle misure di sicurezza e infortunio sul lavoro.
L’idea è quella di incentivare la messa in rete di imprese manifatturiere di piccole e medie dimensioni e per definire un loro eventuale trasferimento in zone della regione ritenute più sicure per la collettività e per i lavoratori.
Secondo le indicazioni dell’Assessorato ogni azienda può usufruire di un contributo di 150mila euro al fine di favorire il loro trasloco, anche se la condizione per usufruirne è quella di consorziarsi e presentare progetti per il loro trasferimento dai centri urbani verso agglomerati industriali o aree di insediamento produttivo.
Al momento dovrebbero essere disponibili 10 milioni di euro in totale, anche se il fondo potrebbe incrementarsi in base alle domande ricevute.
Per L’assessore Gentile
Questo bando ha una caratteristica particolare che abbiamo fortemente voluto e, cioè, che riporta in condizioni di legalità e di sicurezza i luoghi di lavoro, attraverso anche la promozione di nuovi consorzi tra piccoli e piccolissimi imprenditori. Questo passaggio è importante e utile per la conclamata situazione di crisi di quel sistema di impresa la cui parcellizzazione di fatto è un impedimento alla permanenza sui mercati di una filiera che negli anni passati ha dato reddito e benessere al territorio
L’intervento premierebbe le imprese che decidano di sistemarsi in immobili già esistenti da almeno due anni, quelle che acquisiscono servizi per l’ottenimento delle certificazioni ambientali e le imprese partecipate da donne e quelle in cooperativa.
La parcellizzazione delle imprese è una di quelle ragioni che favoriscono la loro fragilità finanziaria con impatti diretti sulla loro politica di sicurezza del lavoro favorendo una loro precarietà in termini di sicurezza sui luoghi di lavoro.