Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, attraverso il sito istituzionale, ha comunicato che si è concluso l’iter del decreto ministeriale del 3 luglio 2012 con la registrazione del dispositivo alla Corte dei Conti.
Infatti, con la registrazione del decreto alla Corte dei Conti lo scorso 31 agosto 2012, prende l’avvio il piano triennale delle azioni positive valido per il triennio 2012-14 così come prevede il decreto legislativo n. 198 dell’11 aprile 2006.
Ricordiamo che il piano triennale mira a definire una linea programmatica rivolta all’adozione di azioni, per l’appunto, positive all’interno del contesto organizzativo e di lavoro insieme all’armonizzazione delle attività per il perseguimento e l’applicazione dei principi di pari opportunità tra uomini e donne.
In base al dispositivo si stabilisce che, in caso di mancata adozione del Piano, diventa applicabile la sanzione prevista all’articolo 6 del decreto legislativo n. 165 del 30 marzo 2001, ossia si introduce il divieto di assunzione di nuovo personale compreso quello appartenente alle categorie protette.
Non solo, per gli effetti della direttiva del 23 maggio 2007, intitolata come Misure per attuare la pari opportunità tra uomini e donne, emanata dai nostri organismi nazionali e che richiama la direttiva del Parlamento e del Consiglio Europeo 2006/54/CE, incide in modo sostanziale sul piano perché pone in evidenza il ruolo della pubblica amministrazione per gli effetti propulsivi che può instaurare nel tessuto produttivo del Paese. In effetti, la pubblica amministrazione è in grado di promuovere e dare attuazione alla valorizzazione delle politiche per il personale valorizzando le differenze di genere.
Infatti, la direttiva si propone di dare attuazione alle disposizioni normative vigenti, facilitare l’aumento della presenza di donne in posizione apicali oltre a sviluppare best practices volte a valorizzare l’apporto delle lavoratrici e lavoratori.
In sostanza, il piano può rappresentare una ottima occasione per valorizzare il ruolo delle donne, in particolare, nel tessuto sociale ed economico del Paese insieme alla possibilità di favorire le pari opportunità.