Cosa succede quando Renato Zero si vaccina? Si immunizza contro il Covid-19? Anche, ma il punto non è la scelta del re dei sorcini di ricevere la sua dose per proteggersi dal virus SARS-CoV-2. La sua è una scelta saggia e si spera che la sua grande influenza mediatica faccia il suo corso, convincendo follower e fan a fare altrettanto quando toccherà il loro turno.
Il problema è che esista chi, come questa commentatrice, gli domanda il perché. Non lo fa con toni incuriositi: la presenza di più punti di domanda svelano un certo nervosismo e una certa voglia di fare polemica gratuita. La sua, infatti, è una domanda che si unisce a tante altre: perché Renato Zero si vaccina?
“Con quale diritto? Ha saltato la fila?”, ecco qual è il problema. Pochi sanno, ma molti fanno finta di non sapere, che dal 20 marzo la Regione Lazio – dove attualmente risiede il cantautore – ha esteso la possibilità delle prenotazioni on-line del vaccino anche ai cittadini nati nel 1950 e nel 1951. Renato Zero è nato nel 1950.
Lo dice chiaramente un tweet pubblicato il 18 marzo su Salute Lazio:
Vaccino anti Covid-19
Ripartono le prenotazioni su: https://t.co/cE2lpAmUJ2
Da venerdì 19 marzo alle 00:00 per la fascia d'età over 72 anni (nati dal 1949)
Da sabato 20 marzo alle 00:00 partiranno le prenotazioni per la fascia d'età 71 – 70 (nati 1950 e 1951)#SaluteLazio pic.twitter.com/PUeG2035Y2
— Salute Lazio (@SaluteLazio) March 18, 2021
Dunque Renato Zero si vaccina perché ne ha pieno diritto: lui è un cittadino nato nel 1950 e non di certo si serve di corsie preferenziali per ottenere la sua dose. Il cantautore scrive:
Il paziente Zero vuole cantare per voi ancora per tanto tempo! E che voi, possiate venire ad ascoltarmi per tanto tanto tempo ancora.
Viva il vaccino! Viva la vita!!!
Usa l’ironia come sempre, l’artista, e non risponde certamente alle polemiche sterili di chi vuole per forza mettere il naso in argomenti sui quali dimostra palesemente di non essere informato abbastanza. Nel frattempo Renato Zero riceve il placet di alcuni colleghi come Francesco Renga e amici come Leonardo Pieraccioni.
A cosa portino queste polemiche, se non a colossali figure da ignoranti, non si sa. Il ruolo degli artisti e dei VIP, che da inizio pandemia sono diventati più influenti di prima, è giusto che venga speso per sensibilizzare sull’importanza della vaccinazione e della prevenzione.
Lo fece anche Elvis Presley nel 1956, quando in diretta televisiva si vaccinò contro il vaiolo e convinse la popolazione statunitense a fare altrettanto. Il suo contributo fu prezioso e gli Stati Uniti raggiunsero l’immunizzazione.
Oggi Renato Zero si vaccina e risveglia, anch’egli, gli istinti più bassi del popolo dei social che prende l’indicazione “lascia un commento” come un imperativo categorico.
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