La riforma del lavoro, che tanto ha fatto – e sta facendo – discutere parti politiche, sindacali e imprenditoriali, è migliorabile. A dirlo non siamo solo noi, ma un diretto esponente dell’attuale governo Monti, che cerca comunque di salvare i positivi intenti della revisione del nostro sistema normativo occupazionale, in attesa di comprendere nel maggior dettaglio quali saranno i possibili benefici della riforma.
“E’ una buona riforma e come ogni cosa può essere ulteriormente migliorata” – ha dichiarato il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, intervistato da Lucia Annunziata nella tramissione “In mezz’ora” – “ma sono sicuro che arriverà in fondo”.
Ancora, parlando della difficile situazione creatasi tra le parti, “non c’è la soluzione facile, la scorciatoia per la crescita, bisogna lavorare su tutto, creare l’aspettativa dell’ideona è fuorviante. Non c’è la bacchetta magica”.
Infine, per il ministro “siamo forse al momento più difficile: la recessione morde, le nuove norme non hanno avuto ancora effetti se non quello più duro sulle tasche degli italiani e l’Europa a nostro giudizio non sta gestendo adeguatamente la crisi del debito”. Il ministro annuncia inoltre un intervento, quando ve ne saranno le condizioni essenziali, sulla pressione fiscale. “Appena sarà possibile è una delle cose da far tornare indietro, bisognerà abbassare la parte fiscale appena ci saranno le condizioni”.
Nell’attesa di comprendere come si evolverà la materia, non ci resta che attendere, nel brevissimo termine, una risoluzione su uno degli aspetti più annosi, relativo alla vicenda “esodati”: mentre continua il balletto delle cifre (con il governo che stima 65 mila unità, ma alcune voci che parlerebbero di circa 350 mila persone), si profila la possibilità di estendere anche a costoro la nuova Aspi, con una misura economica mensile di 1.119 euro.
► MERCATO DEL LAVORO EUROPEO IN PEGGIORAMENTO