La pressione fiscale in Italia è di certo elevata tanto che la Corte dei Conti ha richiamato l’attenzione su questo problema chiedendo misure che possano garantire una minore tassazione a carico dei lavoratori onesti. Di certo, la richiesta della Corte dei Conti si scontra con la crisi che impone di proseguire su questa strada anche se il Governo Monti sta lavorando sulla delega fiscale che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri la settimana prossima: una riforma fiscale orientata, come ha sottolineato il premier Mario Monti, alla crescita.
Secondo le indicazioni emerse pare che dovrebbero aumentare le detrazioni per le famiglie numerose e redditi bassi utilizzando a questo proposito i proventi della lotta all’evasione e attraverso il meccanismo dello “spending review”.
L’intervento non sarebbe, però, sulle aliquote Irpef , ma sull’aumento delle detrazioni per alcune categorie di contribuenti e per le famiglie numerose anche se diversi autorevoli esponenti del mondo economico chiedono una riduzione delle prime due aliquote fiscali e un aumento delle restanti.
Ma nella delega non sono indicate con precisione le nuove aliquote che invece, nel testo presente in parlamento con la firma di Giulio Tremonti sarebbero, infatti, solo tre: 20, 30 e 40%.
Ricordiamo che ogni punto percentuale, dal 23% al 20%, richiederebbe 15 miliardi (cinque miliardi circa per ogni punto) e avrebbe impatto su tutta la curva del prelievo, anche sui redditi più alti. Ma le possibilità di intervento sono molte, tra queste anche un ampliamento della fascia di reddito tassata con il prelievo più basso.
Il Governo ha però annunciato già due diversi interventi definiti strutturali, in primo luogo la riforma del catasto: non più vani ma metri quadrati. Per il governo l’obiettivo non è quello di fare cassa, difficile crederlo, ma di aggiornare i dati dell’immenso archivio edilizio italiano, adeguandoli alla realtà e ai valori di mercato. L’adeguamento delle basi imponibili sarà accompagnato da una riduzione delle aliquote delle imposte immobiliari.