La Nidil Cgil si schiera a difesa dei lavoratori con contratto in scadenza, che, con la riforma Fornero, a fine anno rischiano di rimanere senza lavoro. Centinaia di migliaia i precari, i lavoratori in somministrazione (ex interinali) e quelli atipici a rischio. Per loro Nidil Cgil ha promosso la Campagna “Capodanno 2013 – Non restare da solo”.
Amari questi ultimi giorni del 2012 per molte famiglie italiane per gli effetti della Riforma Fornero: il 60-70% dei circa 700mila contratti a progetto – in scadenza a fine anno – potrebbe non essere rinnovato, soprattutto per i lavoratori precari non solo nel pubblico ma anche nel privato.
Il 2013 riserva, dunque, molte novità attese e temute, invero, e non a sorpresa dalla Riforma Fornero. Già annunciata l’Aspi, la nuova assicurazione per l’impiego che sostituirà l’indennità contro la disoccupazione involontaria e, a regime dal 2017, anche l’indennità di mobilità.
La nuova assicurazione estende la tutela a tutti i dipendenti del settore privato, compresi gli apprendisti, aumenta la misura e la durata delle indennità erogabili e introduce un sistema di finanziamento alimentato da un contributo ordinario e da maggiorazioni contributive.
Ma sono a rischio soprattutto i co.co.co, sostiene la Cgil. Così ha spiegato il segretario generale del Nidil Cgil, Filomena Trizio: «Si presume che centinaia di migliaia di contratti di collaborazione scadano con la fine dell’anno e che quindi vadano in vigore le norme della Riforma Fornero. È auspicabile che queste norme siano applicate con una contrattazione di merito tra organizzazioni sindacali e impresa senza la quale è alto il rischio che le aziende preferiscano la non attivazione di nuovi contratti o la loro trasformazione in tipologie ancora meno tutelanti come partite Iva e voucher».
Il rischio è, secondo la Nidil, il sindacato di categoria dei lavoratori atipici, che la Riforma Fornero possa influenzare le aziende a non rinnovare i contratti o a rinnovarli con forme di lavoro precario che tutelano ancora meno, come la partita Iva o i voucher, i buoni che il datore acquista dall’Inps e che il lavoratore può riscattare alla posta. E dunque, centinaia di migliaia di lavoratori precari rischiano il posto di lavoro alla scadenza del contratto in occasione della fine dell’anno.