A giusta distanza temporale, possiamo finalmente sbilanciarci e definire come sostanzialmente poco efficace la Riforma Fornero, almeno per quanto concerne l’incentivo all’assunzione dei giovani. Stando a quanto emerge dall’Osservatorio permanente sulla riforma del mercato del lavoro, promosso in collaborazione con Gi Group e OD&M Consulting, infatti, per più del 50 per cento delle aziende la riforma non avrebbe contribuito all’inserimento dei meno anziani nel mercato del lavoro.
Ancora, secondo la ricerca, in quasi tre imprese su quattro non si sarebbero verificate nè la diminuzione del costo del lavoro nè l’aumento dell’occupazione.
I dati evidenziano altresì come la riforma non abbia introdotto il livello di competitività sperato, in quasi il 60% dei casi analizzati. Sempre per la metà delle imprese intervistate, inoltre, la riforma sarebbe stata inutile per creare maggiori possibilità di inclusione da parte delle donne, nè nuove opportunità di impiego per gli over 50. Di contro, sarebbe stata proprio la riforma una delle determinanti maggiori per creare una sostanziale paralisi per le di assunzione delle imprese (vedi anche la situazione della riforma del mercato del lavoro).
Per quanto concerne la trasformazione dei contratti, più del 70% delle relazioni di lavoro sarebbe stata convertita in altra forma contrattuale flessibile, mentre meno di un quarto dei contratti di inserimento sarebbe sfociato in un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Buone notizie, quindi, per quanto concerne la riduzione degli abusi legati all’utilizzo improprio delle forme contrattuali flessibili in più del 50% dei casi presi in esame. In particolare si evidenzia la flessione del 51 per cento del ricorso a contratti di collaborazione a progetto e del 45 per cento delle partite Iva.
Stando a Stefano Colli Lanzi, ceo di Gi Group, in una certa direzione qualche miglioramento si è verificato, infatti “la riduzione delle forme improprie di flessibilità come i co.co.co e le partite Iva è il principale risultato che va attribuito alla riforma”.