Per la CISL l’iter non si è ancora concluso; infatti, il segretario confederale della CISL, Raffaele Bonanni, ha riproposto la necessità di cambiare la norma sui licenziamenti economici tenendo ancora aperto il tavolo delle trattative allo scopo di allargare le tutele.
In effetti, per la seconda confederazione sindacale italiana è necessario adottare del tutto il modello tedesco che prevede l’affidamento al giudice del potere di decidere tra indennizzo e reintegro. A questo scopo, nel corso di un nuovo incontro con il premier Mario Monti ha di nuovo chiesto al governo una particolare attenzione a questo problema: in caso di contenzioso, se dal processo emergono motivi diversi da quelli economici cioè discriminazioni, abusi, irregolarità nelle procedure o motivi disciplinari, il giudice annulla il licenziamento.
Da parte sua il Governo sembra che si sia impegnato in questo senso con una differente riformulazione del testo, che tra l’altro pare che nessuno ad oggi non ha ancora letto, per evitare abusi anche se, poi, la sostanza non cambierà. Infatti, ci sarà, comunque, solo l’indennizzo da un minimo di 15 ad un massimo di 27 mensilità relativi all’ultima retribuzione percepita.
Il Ministro del Lavoro, da parte sua, ha promesso di considerare il tema caldo degli esodati che per effetto della riforma di dicembre rischiano di non percepire nessuna pensione pur avendo perso il proprio lavoro. Non solo, nel corso della giornata, Elsa Fornero, ha anche illustrato le novità previste per gli ammortizzatori sociali insieme al tema caldo sulla flessibilità in entrata.
Sulla vicenda dell’articolo 18 interviene anche la Cei con il portavoce, mons. Domenico Pompili,
la situazione del mondo del lavoro costituisce un assillo costante dei vescovi. La dignità della persona passa per il lavoro riconosciuto nella sua valenza sociale. La Conferenza Episcopale Italiana segue con attenzione le trattative in corso, confidando nel contributo responsabile di tutte le parti in campo, al fine di raggiungere una soluzione, la più ampiamente condivisa