Lo scorso 8 marzo 2013, è stato firmato dalle parti sociali il nuovo accordo sul rinnovo del contratto FIAT dalle Organizzazioni Sindacali nazionali FIM-CISL, UILM-UIL, FISMIC, UGL Metalmeccanici e l’Associazione Quadri e Capi FIAT con il Gruppo FIAT, l’accordo sul rinnovo del contratto. L’accordo riguarda oltre 80 mila addetti in tutta Italia.
In base al contratto sottoscritto, per i dipendenti del gruppo è previsto un aumento, in busta paga, di 40 euro mensili lordi a cui si aggiungono i 120 euro del premio di competitività.
Le presenze che danno diritto al pagamento del premio sono state modificate a partire dal contratto di Mirafiori e includono anche chi è in infortunio, maternità e allattamento.
Infatti, i nuovi importi dell’incentivo di produttività sono comprensivi di tutti gli istituti legaòo e(o contrattuali quali, ad esempio, ferie, festività, tredicesima mensilità, maggiorazioni corrisposte a fronte di prestazioni per lavoro straordinario, notturno o festivo con o senza riposo compensativo e pertanto detti importi non verranno considerati ai fini del trattamento economico relativo a tutti tali istituti.
A decorrere dal 1° aprile 2013, si ridetermina la struttura dell ex premio di competitività in forma di incentivo di produttività, calcolato su base oraria con riferimento alle ore effettivamente lavorate in regime ordinario.
Ricordiamo che l’aumento decorre da febbraio, mentre il pagamento del premio avverrà da aprile.
Dalla CGIL arrivano dure critiche all’accordo; infatti, per Landini, la FIAT, in un intervento pubblicato nel sito della CGIL Toscana, continua a scaricare la crisi sui lavoratori tanti che per il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini,
La Fiat continua a scaricare la crisi e le sue scelte di investire dalle altre parti sui lavoratori. l’azienda continua a chiudere stabilimenti, continua ad abbassare i salari delle persone, e non indica una via d’uscita dalla crisi che dia una prospettiva ai lavoratori e alle produzioni dell’auto in Italia
In un comunicato sindacale, Landini sottolinea
Ho visto in un comunicato che altre organizzazioni fanno riferimento ad altri accordi in altre case automobilistiche. Vorrei far notare che alla Volkswagen hanno abbassato lo stipendio dei dirigenti, e hanno dato 7.200 di aumento all’anno ai lavoratori; e anche nelle case automobilistiche francesi e tedesche che vengono citate, mi permetto di dire che siamo in presenza di accordi che in ogni caso evitano chiusure di stabilimenti, pongono il problema di fare degli investimenti, pongono il problema di fare nuovi prodotti”. Secondo il leader della Fiom, che ha parlato a margine di una iniziativa a Firenze, “di tutto questo non c’é assolutamente traccia nell’intesa che è stata raggiunta, e che a una prima lettura peggiora quello che è stato fatto l’anno scorso