Per Mario Monti occorre prestare attenzione non solo al rigore del bilancio ma si deve dare la necessaria enfasi allo sviluppo perché disciplina e crescita non devono marciare in parallelo ma devono convergere in un obiettivo: lo sviluppo dell’Europa e di un’eurozona che deve essere il più possibile inclusiva.
Infatti, Mario Monti nel suo intervento al Parlamento dell’Unione Europea ha posto particolare attenzione alla crescita
L’Italia ha chiesto e ottenuto in sede di Consiglio Europeo di dare una priorità più alta alla crescita, ed è perfettamente possibile senza mettere in discussione la disciplina: basta uscire da certi luoghi comuni. L’Italia sta portando con crescente intensità la voce della crescita, perché si sente la coscienza a posto a fa al proprio interno tutto ciò che è necessario per la disciplina di bilancio
Non è pensabile, per Mario Monti, ignorare le regole per il mercato unico: se è giusto imporre sanzioni sulle violazioni di bilancio allora è altrettanto necessario e auspicabile per un Paese che viola le regole del mercato unico che il suo comportamento possa essere sanzionato senza indugi. Non è possibile persistere nella violazione per 4-5 anni, ovvero fino a quando la commissione non espleta tutti i passaggi fino alla Corte di Giustizia.
Mario Monti, nel suo intervento, non risparmia le sue critiche a Paesi che ben poco hanno fatto
Io rappresento uno Stato periferico e non obietto a questa connotazione ma osservo che Stati centrali dell’Ue, a cominciare da Francia e Germania, sono stati all’origine della crisi del patto di stabilità e crescita e della sua limitata credibilità nel 2003, quando con la complicità dell’Italia che presiedeva l’Ecofin, hanno usato la loro influenza politica per rompere le regole
Pesanti critiche che mettono in evidenza che i primi a creare un vulnus nell’affidabilità della disciplina di bilancio sono stati gli stessi che oggi danno lezioni a tutti, osserva un Monti senza remore né sudditanze verso chi sogna un’Europa a due velocità.
Il presidente del Consiglio riconosce l’impegno dell’Italia nella complessa corsa per uscire dall’emergenza, che dovrà servire a togliere il Paese dalla zona d’ombra in cui siamo stati collocati e visti come una fonte di problema, contagio e focolaio nell’eurozona.
All’assemblea di Strasburgo, Monti conferma che il suo governo manterrà l’impegno preso l’estate scorsa dal governo Berlusconi, quello cioè del pareggio di bilancio nel 2013, anche se è molto severo e comporterà un avanzo primario del 5% del Pil al netto del pagamento degli interessi.