Home » Rischio burn-out per tanti lavoratori in Italia: cosa significa

Rischio burn-out per tanti lavoratori in Italia: cosa significa

Occhio al tema burn-out. Non è emerso nulla di positivo dalle analisi condotte da Censis-Eudaimon sul welfare aziendale e che riguardano soprattutto i giovani lavoratori. Il dato più eclatante a riguardo è che ben il 47,7% dei giovani ha sperimentato sensazioni di esaurimento. L’ottavo rapporto effettuato da Censis-Eudaimon sul welfare aziendale ha evidenziato come ben l’83,4% dei dipendenti italiani pensano come il lavoro debba contribuire al proprio benessere olistico, fisico e psicologico.

burn-out

Le più recenti indicazioni sul tema burn-out

In poche parole il lavoro non deve essere motivo di stress, una priorità che vede d’accordo il 76,8% dei dirigenti, l’86,1% degli impiegati e il 79,5% degli operai. Tutti remano quindi dalla stessa parte, indipendentemente dall’età e dagli anni di esperienza lavorativa. Il problema però è che in generale, contando quindi le varie fasce d’età, il 31,8% dei lavoratori italiani si sia ritrovato ad affrontare sensazioni di esaurimento, di estraneità o sentimenti negativi che riguardano il proprio lavoro. Il classico fenomeno di burn-out risulta essere quindi molto più frequente di quanto si possa pensare.

Andando più in profondità, tale stato psicologico derivato dal posto di lavoro coinvolge il 47,7% dei giovani, il 28,2% degli adulti, e il 23,0% dei dipendenti più anziani. Si continua con un’elevata percentuale quando si parla di stress o ansia dovute al proprio lavoro, qui infatti si tocca ben il 73% dei lavoratori coinvolti. Si arriva poi al 76,8% di lavoratori che non sono stati in grado di trovare un equilibrio tra vita privata e lavoro.

Continuando con questo sentimento di negatività sul lavoro, ecco che il 75,9% si ritrova ad essere completamente sopraffatto dalle responsabilità quotidiane. Non solo perché si arriva al 73,9% dei lavoratori che sente troppa pressione addosso quando svolge il proprio lavoro. Dati che evidenziano come non si lavori in modo assolutamente sereno e tranquillo in Italia, con il 67,3% che ha provato forte frustrazione per il mancato supporto da parte del proprio datore di lavoro.

Ecco che questa sindrome da corridoio, ossia questo stress senza alcun tipo di confine tra casa e lavoro, coinvolta tre milioni di dipendenti italiani. Uno stato di negatività che quindi coinvolge non solo il lavoro, ma anche la vita privata, arrivando ad incidere pesantemente sulla salute mentale del lavoratore stesso.

Ben il 25,7% dei lavoratori si ritrova infatti a portare a casa i problemi legati al lavoro, ma sono i più giovani a risentirne maggiormente di tale problematica, arrivando al 41%. Fa quindi piuttosto riflettere la condizione mentale di molti lavoratori italiani, indipendentemente dalla propria mansione svolta, purtroppo lo stress sul lavoro è in costante aumento. Massima attenzione al tema del burn-out.

Lascia un commento