Si è deciso per l’anno corrente di aggiornare l’importo dell’assegno di maternità rilasciato dallo Stato italiano portandolo così, per il 2012, ad un importo di poco inferiore ai 2mila euro. L’assegno, lo ricordiamo, spetta alle lavoratrici precarie e discontinue che diventano madri nel corso dell’anno corrente ed è vincolato al rispetto di determinate condizioni.
L’assegno è anche erogabile anche in caso di adozioni, nazionali o internazionali, o affidamento ed è riconosciuto alle madri residenti in Italia che siano cittadine dello Stato o comunitarie. L’assegno viene anche rilasciato alle madri extracomunitarie in possesso del permesso dell’Unione Europea per soggiornanti di lungo periodo.
È anche opportuno ricordare che la residenza in Italia deve essere fatta valere al momento della nascita del bambino.
Riassumendo, può ottenere l’assegno di maternità la madre lavoratrice, o ex lavoratrice, che riescano a dimostrare di aver versato almeno tre mesi di contributi all’ente previdenziale di riferimento nel periodo compreso fra i 18 e i 19 mesi precedenti la nascita del bambino.
Non solo, la madre che abbia lavorato dal almeno tre mesi con il diritto ad una prestazione INPS, a condizione che tra la data del parto e quella di cessazione del diritto alla prestazione non sia trascorso un periodo superiore alla durata della prestazione stessa.
Ricordiamo anche che il beneficio economico non è per nulla cumulabile con altre prestazioni di sostegno al reddito e che la domanda deve essere presentata all’Inps entr tre mesi dalla nascita.
Esiste anche una interessante alternativa. In effetti, le lavoratrici, in alternativa all’assegno di maternità erogata dall’Inps, possono chiedere, per ogni figlio nato, un assegno a carico del Comune.
L’assegno erogato dai Comuni si basa su un contributo di 324 euro per cinque mensilità, ossia 1623 euro totali. Il diritto ad ottenere la prestazione è vincolato al reddito percepito sulla base dell’ISE del nucleo familiare della madre.
Per l’anno 2012 il limite reddituale è stato stabilito in 33.857 euro su un nucleo familiare di tre componenti e per ottenere il beneficio è necessario presentare la domanda entro sei mesi dalla data del parto.