Il Governo, attraverso il Dipartimento per le Politiche della Famiglia, ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 43 del 20 febbraio 2013, la rivalutazione, per l’anno 2013, della misura degli assegni e dei requisiti economici, ai sensi dell’articolo 65, comma 4, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, ovvero l’assegno per il nucleo familiare numeroso, e dell’articolo 74 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 relativo all’assegno di maternità.
Il governo ha così recepito l’aumento dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, calcolato con le esclusioni di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 81, da applicarsi per l’anno 2013 all’assegno al nucleo familiare numeroso all’assegno di maternità è così pari al 3,0 per cento (Comunicato ufficiale dell’ISTAT del 15 gennaio 2013).
Per questa ragione, si è deciso che l’assegno mensile per il nucleo familiare, così come si prevede dalla legge 23 dicembre 1998 n. 448 e successive modifiche e integrazioni, da corrispondere agli aventi diritto per l’anno 2013, se spettante nella misura intera, è pari a 139,49 euro.
Il valore dell’indicatore della situazione economica, con riferimento a nuclei familiari composti da cinque componenti è stato stabilito pari a 25.108,71 euro (per nuclei familiari con diversa composizione, il requisito economico è riparametrato sulla base della scala di equivalenza prevista dal decreto legislativo n.109/98 – rif. comma l, art. 65, legge n. 448/1998).
Al contrario, in merito all’assegno mensile di maternità ai sensi dell’art. 74 della legge 26 marzo 2001, n. 151, da corrispondere agli aventi diritto per l’anno 2013, per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento, se spettante nella misura intera, è stabilito pari a 334,53 euro e il valore dell’indicatore della situazione economica, con riferimento a nuclei familiari composti da tre componenti, è ora pari a 34.873,24 euro.
Ricordiamo che l’assegno per il nucleo familiare numeroso, con almeno tre figli minori conviventi, è un contributo economico che lo Stato concede alle famiglie che non superino un determinato reddito calcolato in base all’Ise (indicatore situazione economica) fissato annualmente ed è necessario possedere la cittadinanza italiana o in uno Stato dell’Unione Europea e la residenza nel Comune nel quale viene presentata la domanda.