Con la pubblicazione del dlgs n. 109/2012 sulla gazzetta ufficiale n. 172/2012, in vigore dal 9 agosto, è stata data attuazione alla direttiva n. 2009/52/CE sulle norme minime relative a sanzioni e provvedimenti nei confronti dei datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare. Ecco quanto stabilito in materia di sanatoria, e come usufruire delle possibilità concesse dalla nuova normativa.
In sintesi, i datori di lavoro che alla data di entrata in vigore del decreto (9 agosto) occupano irregolarmente da tre mesi almeno, lavoratori stranieri presenti nel territorio nazionale, possono dichiarare la sussistenza del rapporto di lavoro allo sportello unico per l’immigrazione tra il 15 settembre e il 15 ottobre 2012, con modalità che saranno successivamente stabilite con decreto ministeriale.
Potranno essere regolarizzati solamente i rapporti di lavoro a tempo pieno, con la sola eccezione del settore del lavoro domestico (colf e badanti), dove si potranno regolarizzare anche rapporti a tempo ridotto inferiore alle 20 ore settimanali. La dichiarazione di emersione andrà presentata previo pagamento di un contributo forfettario di 1.000 euro per lavoratore, a cui andrà aggiunto il necessario per poter regolarizzare le somme dovute dal datore di lavoro a titolo retributivo, contributivo e fiscale ad almeno sei mesi.
Non potranno invece accedere alla sanatoria i datori di lavoro condannati negli ultimi cinque anni per reati connessi all’occupazione illegale di stranieri o allo sfruttamento lavorativo, nonché i datori di lavoro che in passato hanno avviato procedure di emersione o hanno fatto richiesta di assunzione dall’estero di cittadini stranieri, senza però poi procedere alla sottoscrizione del contratto di soggiorno o alla successiva assunzione (qui regolarizzazione colf con reati).
La sanatoria non potrà nemmeno riguardare lavoratori stranieri espulsi per motivi di ordine pubblico o sicurezza, o per motivi di prevenzione del terrorismo, o gli stranieri condannati per uno dei reati per i quali è previsto l’arresto obbligatorio in fragranza.