L’articolo 5 del decreto legislativo n. 109/12 è finalmente operativo; infatti, dal 15 settembre, e fino al prossimo 15 ottobre, è possibile approfittare della sanatoria al fine di regolarizzare la propria posizione di fronte alla legge.
Grazie a questa possibilità, i datori di lavoro italiani o cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea, così come i datori di lavoro stranieri in possesso del titolo di soggiorno , che, alla data del 9 agosto 2012 occupano irregolarmente alle proprie dipendenze da almeno tre mesi, e continuano ad occuparli alla data di presentazione della dichiarazione lavoratori stranieri in modo ininterrotto almeno dalla data del 31 dicembre 2011, o precedentemente, possono dichiarare la sussistenza del rapporto di lavoro allo sportello unico per l’immigrazione.
A questo proposito, il Ministero dell’Interno ha fornito alcune indicazioni alle Questure attraverso la circolare n. 7809 dello scorso 12 settembre 2012 insieme a istruzioni operative per l’amministrazione periferica.
La nuova circolare del Ministero offre a tutte le Questure tutti i necessari chiarimenti per verificare le domande che saranno presentate dei datori di lavoro; infatti, il Ministero fornisce chiarimenti sulle attività che dovranno svolgere le Questure per mettere in luce la sussistenza, o meno, dei motivi ostativi alla dichiarazione di emersione da parte del datore di lavoro e del lavoratore quali la pericolosità sociale o la gravità di reati commessi.
Non solo, la nota ministeriale, intende anche chiarire che la regolarizzazione potrà avvenire per tutti i lavoratori presenti in Italia anche se in possesso già di permesso di soggiorno diverso da quello emesso per motivi di lavoro.
Per il ministero è necessario sospendere tutti i procedimenti amministrativi e penali pendenti da parte dei soggetti che si avvalgono della sanatoria e, di conseguenza, di revocarli in caso di efficace emersione.
Nella circolare si evidenziano che i motivi di esclusione alla procedura riguardati i lavoratori stranieri sono stati previsti tenendo conto delle indicazioni della sentenza della Corte Costituzionale n. 172 del 2 luglio 2012 in merito alla valutazione della pericolosità sociale degli stranieri condannati per uno dei reati previsti dall’articolo 381 del codice di proceduta penale.