Il provvedimento dpr 227/2011, emanato in attuazione del dl 78/2010 (il decreto legge in materia di competitività, ha apportato alcune semplificazioni in materia ambientale; in particolare, le piccole imprese a ridotto impatto ambientale potranno godere di un regime agevolato per scarichi idrici e inquinamento acustico.
In sostanza, il provvedimento incide anche sulla disciplina ordinaria contenuta nel dlgs 152/2006, noto anche come codice ambientale, in materia di acque reflue industriali e sulla disciplina dettata dalla legge 447/1995 in materia di inquinamento acustico.
In particolare, il provvedimento entrato in vigore in questo mese permette alle piccole imprese di ottenere il permesso allo scarico in base al più leggero iter burocratico speciale stabilito dalle regioni in attuazione del Codice ambientale in luogo del più severo regime ordinario (autorizzazione dietro presentazione di analitica documentazione, da rinnovare poi ogni quattro anni dietro nuova domanda presentata un anno prima della scadenza.
Possono chiedere di queste semplificazioni le imprese che possono dimostrare di avere acque reflue che rispettano comunque i limiti massimi di inquinanti previsti dall’articolo 101 del dlgs 152/2006, oltre a quella di avere acque reflue che rientrano in almeno una delle tre categorie previste dal nuovo dpr 227/2011.
Si ricorda che rientrano in questa condizione le acque reflue che prima di ogni trattamento depurativo presentano livelli inquinanti rientranti nei parametri disegnati dal nuovo dpr 227/2011, le acque reflue che derivano da attività di servizi igienici, cucine e mense e, infine, le acque reflue che provengono da una delle 35 attività elencate dallo stesso decreto.
Non solo, sono anche previsti rinnovi meno complicati da un punto di vista procedurale; infatti, le imprese potranno ottenere il rinnovo della relativa autorizzazione presentando solo sei mesi prima della scadenza, con il vecchio provvedimento 152/2006 era un anno, una semplice istanza recante, in autodichiarazione ex dpr 445/2000, i dati precisati dal nuovo dpr 227/2011. consente alle Pmi di ottenere il permesso allo scarico in base al più leggero iter burocratico speciale stabilito dalle regioni in attuazione del «Codice ambientale» in luogo del più severo regime ordinario (autorizzazione dietro presentazione di analitica documentazione, da rinnovare poi ogni quattro anni dietro nuova domanda presentata un anno prima della scadenza