Secondo le stime della CGIA di Mestre il 50% dei sindaci è intervenuto sull’IMU aumentando l’aliquota prevista inizialmente costringendo il contribuente a rifare i conti per versare quanto dovuto nella prossima scadenza di dicembre.
La stima della locale associazione di Mestre si basa sulle grandi città con percentuali variabili; in effetti, se il 49,4% dei sindaci ha deciso di non aumentare l’aliquota base dell’Imu sulla prima casa, altri 35 primi cittadini (pari al 43,2%), invece, hanno deciso di alzarne l’aliquota, mentre ce ne sono 6, ovvero pari al 7,4% del totale, che hanno deciso di diminuire l’aliquota base che, ricordiamo, sulle prime case è pari al 4‰.
I dati sono stati elaborati dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre, sono il risultato di una indagine effettuata su un campione di 81 Comuni capoluogo di provincia.
La CGIA ricorda che le delibere prese in esame per rilevare le aliquote e le detrazioni da applicare sulla prima casa sono state “recuperate” dal sito internet del Dipartimento delle Finanze. I dati sono aggiornati al 26 ottobre 2012: cinque giorni prima della scadenza entro la quale tutti i Comuni dovranno deliberare l’aliquota Imu per calcolare la seconda rata (*) che dovremo pagare entro la metà del prossimo mese di dicembre.
Per il segretario della CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi
Visto che il 76,3% delle famiglie italiane sono proprietarie dell’abitazione in cui risiedono l’Imu è vissuta con ansia, vuoi per le ristrettezze economiche in cui vivono gran parte dei contribuenti italiani, vuoi per il fatto che negli ultimi 4 anni l’imposta sulla prima abitazione non era dovuta. Ora, che quasi tutti i Comuni hanno deliberato l’aliquota da applicare sulla prima casa, 18 milioni di famiglie italiane stanno ricominciando a fare i conti per capire quanto dovranno pagare di saldo entro il prossimo 16 di dicembre
Il respnsabile della locale associazione ricorda che
Nonostante quasi tutti i Comuni abbiamo ormai deliberato l’aliquota Imu – conclude Giuseppe Bortolussi della CGIA – la situazione non è ancora definitiva. Il Governo si è riservato la facoltà di variare l’aliquota base addirittura entro il 10 dicembre 2012: solo 6 giorni prima del termine del pagamento del saldo. E’ da augurarci che a ridosso della scadenza non ci venga richiesto un ulteriore ritocco che metterebbe ancor più in difficoltà i magri bilanci delle famiglie italiane