Con il passare del tempo, ecco che il settore delle investigazioni è cresciuto in misura impressionante, riuscendo pure ad ottenere un consenso e una considerazione notevoli da parte della Magistratura. Piuttosto di frequente, infatti, si tende ad affidarsi a una figura ben specifica, ovvero quella dell’investigatore privato, uno di quei professionisti che rivestono un ruolo decisamente importante in un gran numero di situazioni.
Per poter operare in questo settore, è fondamentale avere una licenza specifica, che deve essere concessa solamente da parte della prefettura della zona in cui si risiede. Una delle agenzie investigative più affidabili ed esperte a cui affidarsi è, indubbiamente, l’Istituto Investigativo Nacucchi, un gruppo di professionisti certificati che operano da ben più di dieci anni in questo settore, riuscendo a garantire sempre un elevato livello di riservatezza, così come di professionalità a tutti i clienti, operando sempre con la massima costanza e precisione.
Indagini private
Si tratta di indagini che hanno come obiettivo principale quello di riconoscere e trovare tutte quelle informazioni che sono contenute nella richiesta da parte di un cittadino privato. Non si tratta solamente di casi di infedeltà oppure di questioni di cuore, dal momento che spesso e volentieri tale attività può essere mirata anche alla tutela di un diritto in sede giudiziaria.
Infatti, questo tipo di indagini possono riguarda gli ambiti più disparati, a partire ovviamente da quello matrimoniale, fino ad arrivare anche ad altre problematiche legate all’ambito familiare, ma anche a quello patrimoniale, così come per reperire una vasta mole di informazioni in riferimento a delle persone scomparse. Si tratta di un’attività che può riguardare anche casi legati a fenomeni di cui si parla molto nel corso degli ultimi anni, come bullismo, ma anche stalking e mobbing, che ad esempio ha delle conseguenze anche sulla salute di chi lo subisce.
Indagini aziendali
In questi casi, è chiaro che l’ambito di riferimento è quello aziendale. La richiesta di svolgere una simile attività di indagine arriva direttamente da chi è titolare dell’azienda, piuttosto che dal legale rappresentate, ma anche da dei procuratori speciali che hanno una delega espressa a tale obiettivo.
Non solo, dal momento che la richiesta può derivare da degli enti giuridici pubblici, ma anche enti privati. L’obiettivo, in questi casi, è quello di andare alla ricerca di soluzioni che si riferiscono a problematiche dell’attività aziendale, ma non solo, dato che ci può essere una richiesta anche per tutelare un diritto in ambito giudiziario, come ad esempio la condizione della donna nei luoghi di lavoro, indagine spesso richiesta dai sindacati. Si va a tutelare vari tipi di aspetti, come marchi, brevetti, concorrenza, contraffazione, patrimonio, azioni e comportamenti illeciti e così via. Queste attività di indagini possono essere utili anche in fase di pre-assunzione, che possono tornare molto utili, ma anche per andare alla ricerca di debitori ed eventuali persone insolventi.
Indagini assicurative
In ambito assicurativo, le attività di indagine possono essere numerose. Le richieste, in questi casi, possono arrivare solo da chi ne ha diritto, quindi si può trattare di privati, ma anche di agenzie di assicurazioni. Ovviamente, anche in questo caso, l’indagine può avere come obiettivo quello di garantire adeguata protezione rispetto alla tutela di un incidente nell’ambito di un processo.
Le dinamiche possono essere le più numerose, tra cui risarcimenti sul lavoro, ma anche il fatto di contrastare il più possibile dei tentativi di frode a livello assicurativo, ma anche casi di responsabilità professionale e incidenti stradali.
Indagini difensive
Le agenzie investigative svolgono anche delle attività difensive, legate chiaramente all’ambito processuale e giudiziario. In questo caso, l’intento principale è inevitabilmente quello di andare alla ricerca del maggior numero possibile di elementi probatori che possono tornare poi decisamente utile nel corso di un processo, in base anche a quanto è previsto da parte dell’articolo 222 del Codice di procedura penale, così come pure dall’articolo 327 bis.